Casa “occupata” a Perrone. La guerra dei poveri e le istituzioni inadempienti. Mentre in via Mortito si consuma la vicenda dell’alloggio preso agli aventi diritto, il macabro gioco delle occupazioni abusive degli alloggi economici e popolari innesca un meccanismo truce e, da uno sfollato all’altro, arrivano le prime carte bollate per tentare di mettere le autorità dinanzi al fatto compiuto. L’Avv. Corrado Di Maso per conto dei coniugi Pica (anche essi sfollati di Casamicciola) invia una “Diffida ad adempiere” al Sig. Sindaco del Comune di Casamicciola Terme e definisce “grottesca” la «collocazione degli uffici comunali e delle società partecipate negli alloggi pubblici»
Continua a riservare strascichi l’intricata vicenda delle case popolari da assegnare e molto spesso occupate con la forza da soggetti che riescono così ad avere la meglio su leggi, graduatorie, elenchi ed assegnazioni ufficiali. Mentre in via Mortito si consuma la questione delle case popolari di Perrone occupate e gli sgomberi ordinati ed al momento falliti, sul caso alloggi si apre un’altra questione: una guerra tra poveri. A Casamicciola Terme, l’ultima vicenda riguardante l’immobile di via Cumana apertasi con l’occupazione di domenica 20 ottobre a smosso il velo del silenzio sul disagio abitativo. Una realtà che oggi si evidenzia in tutta la sua gravità con la presa di forza dele case IACP spesso sono legate ad altri traffici ed ingerenze, anche politiche e su cui, dopo l’ordinanza sindacale si attende l’arrivo delle autorità. Non è la prima volta che accade. Le occupazioni degli alloggi, specie quelli popolari della zona perronese, a Casamicciola Terme da qualche anno sono divenute una costante. In questo solco si insinua la richiesta di alcuni cittadini che si sono rivolti ad un legale per diffidare gli enti alla consegna della casa popolare, nel rispetto degli elenchi ufficiali dei richiedenti legittimi.
DA UNO SFOLLATO ALL’ALTRO ARRIVA LA DIFFIDA AD ASSEGNARE LEGITTIMAMENTE GLI IMMOBILI POPOLARI
Nel mentre si attende è giunta al protocollo del municipio una nota di diffida secondo cui le Autorità competenti dovrebbero perseguire gli amministratori comunali che non ottemperano al disposto dell’art. 30 della legge Regione Campania n. 18/97, omettendo di agire nei confronti di coloro che occupano illegittimamente gli alloggi pubblici. Secondo il dettato normativo, questi ultimi dovrebbero essere sgomberati ad horas dall’Amministrazione Comunale. Solo la puntuale applicazione della legge regionale potrebbe funzionare da deterrente per i malintenzionati, oltre che soddisfare la legittima esigenza abitativa dei nuclei familiari collocati nell’apposita graduatoria o dare risposta all’emergenza in caso di calamità come quelle verificatesi in questo comune. La pesante diffida è affidata all’Avv. Corrado Di Maso, patrocinante in Cassazione. Il legale per conto dei coniugi Pica (anche essi sfollati di Casamicciola) invia una “Diffida ad adempiere” al Sig. Sindaco del Comune di Casamicciola Terme. Ecco quanto rileva per Pica Francesco l’avvocato napoletano: «A seguito dell’Avviso Pubblico 2022, divulgato della Regione Campania, per l’inserimento nell’Anagrafe del Fabbisogno Abitativo e nelle relative graduatorie degli aventi diritto all’assegnazione di alloggi ERP, in data 18/07/2022 l’istante ha presentato la relativa domanda in ordine alla quale è stato collocato al terzo posto della graduatoria definitiva dell’ambito territoriale di Casamicciola Terme, pubblicata sul BURC n. 38 del 19 maggio 2023; ai sensi dell’art. 13 del Regolamento Regione Campania n. 11 del 28 ottobre 2019, i Comuni dovevano rendere noto il numero di alloggi disponibili per l’assegnazione; tra gli alloggi disponibili vanno sicuramente considerati anche quelli occupati abusivamente da persone sine titulo e che ai sensi della vigente normativa, ed in particolare dell’art. 30 legge Regione Campania, 2 luglio 1997, n. 18, il sindaco ne deve ordinare il rilascio, agendo coattivamente nei confronti dei predetti occupanti che non ottemperino al rilascio». Da una famiglia di fittuari sfollati all’altra il tema dell’esigenza abitativa e delle case popolari non assegnate resta una piaga. Infatti gli attuali occupanti della Casa di Perrone destinatari di sfratto da parte del sindaco è una coppia nel 2022 aveva in fitto una casa in via Ombrasco a Piazza Bagni e fu vittima della alluvione trascorrendo un periodo da sfollati come il resto della popolazione. Sono stati comunque deferiti all’a.g. e poi si aspetteranno le deduzioni e le disposizioni in merito.
LA FAMIGLIA PICA TERZA IN GRADUATORIA, RESTA SFOLLATA GLI OCCUPANTI ABUSIVI NO!
Come evidenzia ancora l’avvocato Di Maso, ci sono legittimi aventi diritto all’assegnazione di un alloggio pubblico e, tra questi, al terzo posto delle citata graduatoria vi è: «il nucleo familiare del Sig. Pica Francesco, già sgomberato dalla Prima Traversa Santa Barbara n. 5 a causa dei dissesti statici provocati dal terremoto del 21/08/2017, il 22/11/2022 è stato sgomberato anche da Via Nizzola n.14 in seguito all’evento franoso verificatosi in tale data; per effetto di quest’ultimo sgombero, a tutt’oggi, si trova sistemato presso l’hotel Miramonte e Mare, in un’angusta stanza di circa 4 mq., destinata a quattro persone, vale a dire insieme alla moglie e due bambini; senza alcun dubbio l’attuale, precaria situazione alloggiativa, oggi lo vedrebbe collocato al primo posto nella graduatoria citata, così come è fin troppo evidente che la Signoria Vostra ha l’obbligo di ottemperare agli adempimenti di legge relativi al recupero degli alloggi di ERP detenuti illegalmente».
NELLE CASE POPOLARI ALLOGGIANO LE PARTECIPATE
«E’ altresì grottesca, oltre che illegittima, la collocazione degli uffici comunali e delle società partecipate negli alloggi pubblici insistenti in Piazza delle Scuole, a dispetto di chi ha il diritto all’assegnazione di un alloggio pubblico; a tutt’oggi, nonostante vi sia una notevole emergenza abitativa, non risulta ancora che Lei abbia adempiuto a quanto imposto dal predetto Regolamento regionale, né tantomeno che abbia iniziato la prevista procedura di legge per addivenire al rilascio degli alloggi di ERP illegittimamente detenuti -conclude il legale prima di annunciare nuove azioni- Tutto ciò premesso e considerato, con la presente La invito e diffido ad adempiere, ai sensi e per gli effetti della normativa citata in premessa, entro e non oltre il termine di 15 giorni dal ricevimento della presente, avvertendoLa che, decorso inutilmente tale termine, si agirà nei Suoi confronti presso le competenti autorità giudiziarie, nessuna esclusa. Con ogni più ampia riserva di diritti, ragioni e azioni».