“LIBERTA’ DI MIGRARE”, L’ULTIMO LIBRO DI TELMO PIEVANI PRESENTATO A ISCHIA

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Lo scenario incomparabile della veduta dall’Hotel Miramare e Castello ha accolto la presentazione dell’ultimo libro di Telmo Pievani, scrittore e insegnante di Filosofia delle Scienze Biologiche, che ha firmato con Valerio Calzolaio – giornalista, scrittore e sottosegretario al ministero dell’Ambiente dal 1996 al 2001, il lavoro “Libertà di migrare”. In tanti sono accorsi all’evento organizzato dal Circolo Sadoul; in prima fila anche il Sindaco di Ischia Enzo Ferrandino che, nel suo saluto iniziale, ha sottolineato l’attualità del tema dell’evento. Gli autori, tra le pagine del libro, riflettono sullastoria delle migrazioni e su come le oscillazioni climatiche del passato e i fattori ecologici hanno giocato un ruolo chiave nella storia umana e come sia oggi chiaro il collegamento fra gli attuali cambiamenti climatici e le migrazioni. Il racconto dei diversi “Out of Africa” delle diverse specie e gruppi del genere Homo permette di capire perché quanto oggi sta succedendo ha in parte una lunga storia ma è per altri aspetti inedito.“Libertà di migrare” è un libro che fornisce le basi per capire i termini del problema, l’origine del termine “migrare” e i nessi con il significato di “libertà”, l’importanza della distinzione del fenomeno migratorio complessivo dal nomadismo. Indica la necessità di usare con circospezione i termini “natura” e “naturale”, “ambiente” e “ambientale”, di distinguere l’emigrazione forzata da quella volontaria.Diverse le domande a cui il libro vuole dare una risposta (ad esempio: “Da dove nasce questa spinta a voler sempre vedere se si sta meglio dall’altra parte della collina?”, “Come siamo riusciti a farci stare stretta la Terra?”, “culture e lingue hanno un confine?”), e una spiegazione scientificamente accurata di come le oscillazioni climatiche del passato e i fattori ecologici hanno giocato un ruolo chiave per “biodiversità e selezione naturale, per sopravvivenza o estinzione, per adattarsi o migrare”, forniscono il contesto ideale per capire quanto sta succedendo oggi, come i cambianti climatici di lungo periodo “accelerati e indotti da comportamenti collettivi di una parte di noi umani” siano “di quantità e qualità non trascurabili se vogliamo sopravvivere e riprodurci in pace, ovunque”.Già nelle migrazioni del Paleolitico erano prevalenti le migrazioni forzate dal contesto, legate a eventi geofisici estremi (terremoti, tsunami, eventi meteorologici estremi), in quanto “fuggire è uno dei più antichi e persistenti modi di migrare, un vitale comportamento emotivo-cognitivo, legato ad una minaccia di sopravvivenza”. Con il Neolitico e la transizione agricola le migrazioni diventano un fenomeno sempre meno pacifico, “uccidersi e fare la guerra divenne spesso un’opzione alternativa, sia al restare sia al migrare”.Gli autori mostrano come sia ormai un nesso acclarato quello fra gli attuali cambiamenti climatici e le migrazioni. Riportano i dati delle varie agenzie sui profughi e i rifugiati ambientali già registrati e attesi in futuro, spiegando anche la difficoltà delle stime delle migrazioni forzate indotte dalle catastrofi che si verificano in aree a rischio, nei territori più vulnerabili. O la difficoltà nel definire il cambiamento climatico come singola causa prevalente, in quanto una migrazione non è mai qualcosa che si affronta a cuor leggero e ha dietro quasi sempre diverse cause.Leggere i numeri delle migrazioni attuali fa capire quanto questa sia oggi una questione centrale per il nostro mondo globalizzato. Il libro, inoltre, fornisce una spiegazione chiara del perché è inevitabile che in futuro il fenomeno migratorio continuerà, e del perché i rifugiati climatici dovranno essere meglio riconosciuti e considerati, anche dal negoziato internazionale sul clima.Il libro si chiude con alcune proposte concrete (riconoscere i rifugiati climatici, contrastare le migrazioni forzate, gestire le migrazioni sostenibili) che dovranno essere in futuro meglio approfondite e dettagliate nella loro complessa concretezza. Tante le domande dal pubblico per un evento, moderato dal giornalista scientifico Pietro Greco, di grande spessore.