L’INTERVISTA – MATARESE: NATALE SULL’ISOLA DIVENTI BRAND, FORIO E’ GIA’ AL LAVORO

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gianni matareseDI GAETANO FERRANDINO

–         Si respira ancora un’atmosfera natalizia ed allora è giusto partire da questo. Stasera a Forio si celebra la notte bianca, ma in generale il paese è stato caratterizzato da tanti appuntamenti legati a folklore, tradizione, gastronomia, divertimento. Qual è il suo primo bilancio?

“Il bilancio è abbastanza positivo, e questo anche in presenza di una serie di difficoltà di natura organizzativa con cui ci siamo trovati a dover fare i conti. Abbiamo voluto realizzare un cartellone al cui interno figurassero eventi di varia natura, in grado di abbracciare diversi aspetti e campi, sia dello spettacolo che culturale. Poi, naturalmente, come succede sempre ci sono stati dei picchi decisamente elevati. Penso ad esempio al concerto Gospel di Capodanno che ha riscosso un successo straordinario, sia di pubblico locale che di ospiti dell’isola. Questi ultimi, in particolare, sono rimasti davvero affascinati ed entusiasti dall’esibizione. Così come gli artisti che si sono esibiti a Natale e Santo Stefano, che avevano il compito di divertire ed intrattenere i bambini, sono risultati apprezzatissimi. E mi piace ricordare il contributo di qualità offerto alla causa da tanti artisti locali. Adesso c’è la notte bianca, un appuntamento sul quale noi abbiamo puntato forte e che abbiamo volutamente organizzato il 3 gennaio”.

–         Perché volutamente?

“Vedi, da più parti era stata manifestata l’intenzione di organizzare il capodanno in Piazza a Forio, ma la nostra intenzione era quella di non andare in concomitanza con altre manifestazioni analoghe, quali quelle di Ischia e Casamicciola. Inutile creare contrapposizioni e doppioni che non avevano senso, tra l’altro io sono fermamente convinto che vada creato un cartellone di eventi intercomunale in modo da avere sempre qualcosa da offrire agli isolani ed ai turisti. Tornando alla notte bianca, auspico una buona affluenza di pubblico: abbiamo messo su un programma che ha sì tenuto conto delle esigenze di bilancio ma che creda sia stato studiato per venire incontro ai gusti di tutti”.

–         Il Palanoel come luogo di aggregazione. Si può parlare di esperimento riuscito e perché?

“Io lo definisco un teatro, ovviamente allo stato embrionale. Il fatto che si sia rivelato un punto di aggregazione deve farci riflettere e non poco, è uno di quei punti fondamentali che dobbiamo affrontare a Forio. Qui, è chiaro, ormai una struttura teatrale serve come il pane. Il Palanoel, dicevi bene, è stato un esperimento ed ha funzionato, anche perché si presta ad ospitare manifestazioni sia musicali che teatrali. Ha rappresentato un valido punto di incontro soprattutto per tante band locali ma anche per coloro che si sono esibiti nei classici saggi di fine anno. In tanti si sono alternati in una struttura che, ripeto, può essere considerato un ‘principio’ di teatro. Mi auguro ardentemente che i riscontri ottenuti facciano in modo che questo sia soltanto un punto di partenza per arrivare ad un qualcosa di più stabile e completo, noi di certo ci lavoreremo”.

–         Ad Ischia se ne parla da anni, non crede sia arrivata l’ora di fare in modo che sia pure a piccoli passi il turismo natalizio possa diventare un “brand” di richiamo, visto che l’isola ha dimostrato di avere il suo appeal anche in bassa stagione?

“Certamente, ti posso dire che questa è una delle priorità che vanno affrontate. Per quanto ci riguarda, appena esaurite le festività natalizie e gli eventi ad esse collegati, a Forio istituiremo un tavolo di concertazione con la Federalberghi e le categorie commerciali che insistono sul territorio per programmare tutti gli eventi del 2015 già da gennaio, compreso il Natale che sono convinto possa diventare un punto di attrazione e richiamo. Lo ripeto, ho visto l’entusiasmo dei turisti che assistevano al concerto Gospel, erano davvero contenti. Credo che se tutti i Comuni promuovono appuntamenti e manifestazioni di rilievo, in maniera organica e non giocando a fare i ‘solisti’, il Natale isolano potrebbe diventare un polo attrattivo, come è riuscita a fare Salerno, pur con tutte le differenze del caso, naturalmente. Vorremmo che questo input e questo messaggio fosse lanciato proprio da Forio: ragionare una buona volta in maniera univoca”.

–         Ci siamo lasciati alle spalle il 2014. Dal punto di vista turistico, che oltre a rappresentare la sua delega è anche la fonte primaria dell’economia isolana, pensa ci sia stato qualche miglioramento? E cosa dobbiamo attenderci dal nuovo anno?

“Dal punto di vista delle presenze si è registrato un lievissimo miglioramento, almeno a sentire gli operatori, e tenendo conto del momento di crisi globale credo si possa essere soddisfatti. Il trend ritengo che possa essere positivo ma bisogna cominciare ad offrire qualcosa di diverso, perché la concorrenza è enorme ed allora ecco tornare in ballo l’ormai imprescindibile sinergia tra imprenditoria privata del settore ed il Comune. Qui a Forio, ad esempio, abbiamo destinato alcune somme della tassa di soggiorno per affittare uno stand per le borse del turismo di Stoccarda e Berlino (in programma a gennaio e marzo) ed abbiamo invitato le associazioni a collaborare, riempiendo i nostri spazi di ‘contenuti’ che possano esercitare un certo appeal da parte dell’utenza turistica. Ma c’è un aspetto sul quale il nostro territorio ha ampi margini di crescita…”.

–         Quale?

“Vogliamo puntare in maniera forte sul turismo enogastronomico. E’ mia intenzione, ad esempio, istituzionalizzare Andar per Cantine, l’evento promosso ed organizzato dalla Pro Loco Panza: vorremmo offrire la nostra collaborazione per diffonderlo in maniera ancora più marcata ed incisiva e stiamo pensando a dei gemellaggi con una serie di realtà magari diverse dalla nostra ma accomunate dal prodotto che si intende valorizzare”.

–         Torniamo agli eventi. Un po’ ovunque pare stia prendendo piede la volontà di puntare non soltanto su volti noti, ma anche su artisti e professionalità locali. Che, per la verità, un po’ ovunque stanno mettendo in mostra il loro talento.

“Io l’ho detto più volte, una delle più belle sorprese di questa mia esperienza amministrativa è stata proprio quella di conoscere tanti talenti locali. In passato, magari, non hanno avuto la possibilità di mostrare a tutti le loro qualità per mancanza di strutture che gli consentissero di esprimersi al meglio. E’ importante, preso atto della presenza di tanti artisti, che i Comuni si impegnino per garantire lo spazi adeguati. Nel piccolo, col Palanoel abbiamo provato a colmare la lacuna. Pensate che una giovane artista locale, proprio esibendosi a Forio, è stata notata da un produttore discografico romano che ne ha apprezzato l’esibizione e gli ha chiesto di mettersi in contatto con lui. Insomma, a strutture adeguate fa da contraltare la possibilità di potersi aprire nuovi spiragli, a Forio bisogna ammettere che sotto questo aspetto siamo all’anno zero: per adesso va bene ovviare con un po’ di ingegno, ma è chiaro che in futuro servirà altro”.

–         Una parentesi politica è doverosa. L’ultimo consiglio comunale ha dimostrato che nemmeno a Natale si riesce ad essere più buoni e meno litigiosi. Ma perché a suo avviso a Forio non si riesce mai a creare un clima dove la contrapposizione rientri nei limiti della normalità?

“Mah, io credo che sia un fatto caratteriale, insito proprio nel dna del foriano. Per quanto riguarda i miei ricordi personali, ad esempio, posso dire che è sempre stato così. Anche i miei nonni sono stati in politica, e la situazione era analoga pure alla fine dell’800 ed agli inizi del ‘900. I foriani sono gente sanguigna e questo impeto finisce con l’essere inevitabilmente riversato anche nella contrapposizione politica, con il risultato che la stessa spesso va oltre quella che è la normale dialettica”.

–         Il suo augurio di buon anno alla comunità foriana ed isolana.

“L’augurio è innanzitutto quello di riuscire a superare l’impasse economica ed i problemi connessi, e poi mi piace sperare che questa piccola luce che comincia a intravedersi in fondo al tunnel possa rappresentare un segno di rinascita. Per il resto l’appello rimane lo stesso: lavoriamo tutti insieme, sfruttando le specifiche competenze, e faremo un bel percorso”.