BARANO – Parole di fuoco. Sono quelle di Maria Grazia Di Scala affidate a facebook e indirizzate al Sindaco Paolino Buono. Lo scontro è duro e fa riferimento ad una vicenda privata accaduta nei giorni scorsi a Barano. E quando ci sono di mezzo appartenenti a fazioni politiche opposte, le scintille sono sempre assicurate. Il j’accuse dell’avvocato è pungente, sottile e catapulta Barano nell’Antica Grecia con una nota etimologica che coinvolge la figlia di Zeus.
J’ACCUSE – «La parola “sindaco” deriva da “syn” (insieme) e “dike” (giustizia) – attacca il leader dell’opposizione – significa, dunque, amministratore di giustizia, nel senso di “chi ha cura dei beni di tutti”, la “giustizia della comunità”. Dike, la giustizia, era figlia di Giove, e discese sulla terra quale custode e protettrice delle leggi, ma fu costretta a ritornare in cielo per la malvagità degli uomini. E là è rimasta….
Anche a Barano, da decenni terra di figli e figliastri, Dike è assente da tempo. Le si rizzerebbero i capelli in testa, povera Dike, a vedere il Sindaco di Barano che, chiamato da un suo sodale-consigliere comunale aspirante alla staffetta del dottore, si precipita in prossimità di una proprietà privata, dove un operaio sta ripulendo il terreno dalle erbacce, ingiungendogli di interrompere immediatamente quell’operazione. La proprietà confinante è quella del sodale. Questo significa fare l’avvocato difensore o il tutore di uno (sodale) a discapito dell’altro. Questo non significa fare il Sindaco – chiude duramente – O lo fai per tutti, e allora sei Sindaco, o lo fai solo per gli amichetti, e allora sei un capoclan».
SINDACO – Respinge seccamente le accuse, Paolino Buono, riducendo il caso e dando una versione diversa e senza riferimenti mitologici. «Mi spiace per Maria Grazia, non so dove abbia preso le notizie, ma io non sono stato protagonista di alcuna azione simile – si difende il Sindaco di Barano – confermo di essere andato sul posto, mio malgrado coinvolto, per verificare se si stesse consumando un illecito, come prevede la legge e fa un buon amministratore, considerato che si stavano svolgendo semplici azioni di pulizia attraverso diserbatura, me ne sono andato senza prendere alcuna posizione né intimando sospensioni, ma alquanto contrariato verso chi mi aveva coinvolto. Non è nel mio dna avere simili atteggiamenti e poi agire non sarebbe spettato a me, non sarebbe rientrato nelle mie competenze, ma alle Autorità preposte ad intervenire. Tutto qui. Fatti sono andati così». E intanto su facebook impazzano i commenti…