L’ISOLA FA SISTEMA: ECCO IL DOCUMENTO DEL PATTO PER LO SVILUPPO

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DI GAETANO FERRANDINO

ISCHIA – Nella giornata di venerdì, presso la sede dell’Azienda di Cura, Soggiorno e Turismo, i rappresentanti dei sei Comuni dell’isola d’Ischia hanno incontrato il commissario dell’ente, Mimmo Barra, discutendo dell’opportunità – su proposta di quest’ultimo – di creare un “Patto per lo sviluppo, un piano strategico territoriale per lo sviluppo socioeconomico dell’isola d’Ischia”.
L’obiettivo è quello di preparare strategie condivise e unitarie, seguendo le indicazioni della Commissione Europea in tema di politica di coesione 2014-2020 e di sviluppo locale e mirando ai fondi del nuovo POR 2014-2020.
All’incontro hanno preso parte Paolino Buono e Dionigi Gaudioso (Barano), Gianni Matarese (Forio), Luigi Di Vaia (Ischia), Leonardo Miragliuolo (Casamicciola), Cecilia Prota (Lacco Ameno) e Rosario Caruso (Serrara Fontana). Il Comune di Forio sarà il capofila.  «Per una efficace interlocuzione con Unione Europea e Regione – ha spiegato Barra – è necessario un approccio locale strategico integrato. Gli strumenti disponibili sono capaci di dare risultati tangibili solo qualora inquadrati in una strategia territoriale integrata e multisettoriale di sviluppo locale. E non a caso l’orientamento strategico regionale consiste nell’evitare la frammentazione di proposte che conducono alla distribuzione di finanziamenti pubblici a pioggia».
Il prossimo “step” prevede, per venerdì prossimo, la firma di un protocollo di intesa tra le sei amministrazioni, che sottolineano come «l’allarmante perdurare della crisi economica rende necessario ed urgente  intraprendere iniziative locali dirette alla tutela del benessere della nostra comunità, a contrastare l’attuale recessione e a favorire lo sviluppo sostenibile, la competitività e la crescita socio economica dell’intero territorio isolano». Tra gli scopi prioritari quello di evitare, dunque,  la «frammentazione delle iniziative di sviluppo, iniziative avviate da molteplici soggetti locali senza un coordinamento comune e in assenza  di obiettivi condivisi e concertati».

ECCO QUALI SONO GLI OBIETTIVI DEL PROGETTO

Ma andiamolo a vedere questo piano strategico che è stato “battezzato” dalle sei amministrazioni comunali, di cui ovviamente mostriamo una sintesi. In particolare, partendo dalla sezione che riguarda gli obiettivi da raggiungere che poi rappresentano il cuore della proposta: “In passato, poco è stato fatto in tema di programmazione strategica per favorire lo  sviluppo integrato dell’isola di Ischia – si legge – il territorio è caratterizzato da una forte frammentazione delle iniziative intraprese a favore dello sviluppo, avviate da molteplici soggetti locali senza un coordinamento comune e in assenza pressoché totale di obiettivi condivisi e concertati. I diversi territori della Campania sono impegnati in un continuo e serrato confronto competitivo finalizzato ad ottenere per le proprie comunità le maggiori risorse finanziarie pubbliche possibili, ad attrarre investimenti privati nazionali ed internazionali.  Appare evidente la straordinaria necessità ed urgenza di dotarsi di una strategia di sviluppo a medio-lungo termine che indichi la giusta direzione da seguire per gli anni a venire e che sia in grado di individuare le iniziative da intraprendere a favore dello sviluppo sostenibile, della competitività e della crescita socio-economica dell’intera isola. Da tale necessità ed in considerazione di quanto esplicitato nelle premesse, nasce la presente proposta progettuale finalizzata alla definizione del ‘Piano strategico per lo sviluppo socio-economico dell’Isola di Ischia’, strumento catalitico di un raggiunto incremento della capacità e maturità manageriale della pubblica amministrazione locale e di un rinnovato progetto teso a migliorare le condizioni socio-economiche dell’isola. È indispensabile progettare, promuovere ed attuare interventi miranti ad una gestione integrata delle attività, per consentire un maggiore sviluppo dell’isola, incidendo sull’efficacia e l’efficienza dell’economia locale, sulle vocazioni, sulle potenzialità a lungo inespresse, mettere in atto interventi capaci di favorire la crescita del territorio. Il progetto di sviluppo, qui in sintesi proposto, individua un percorso caratterizzato da un complesso di azioni di natura diversa che, seguendo una logica di divisione per assi, confluiscano in una logica progettuale comune. In particolare, gli interventi individuati dovranno incidere sinergicamente su tutti i fattori di sviluppo locali, sul tessuto infrastrutturale e produttivo, sull’ambiente, la ricerca e l’innovazione, la riqualificazione delle risorse umane. L’obiettivo strategico del progetto dovrà avere una forte valenza territoriale in quanto si basa sulla valorizzazione delle risorse (mobili ed immobili) esistenti, tale da condurre ad una maggiore coesione sociale ed economica, nonché sulla creazione delle condizioni ideali per attirare sull’isola risorse pubbliche e private. Il Piano Strategico mira a fornire le linee guida all’intero territorio isolano affinché anch’esso dia il suo necessario apporto al conseguimento degli obiettivi di sviluppo socio-economico europei, nazionali e regionali. Per arrivare ad un documento di programmazione di siffatta portata è necessario innanzitutto definire un modello di sviluppo che trovi la sua applicazione in un Piano Strategico largamente condiviso dalle Pubbliche Istituzioni, dalle associazioni di categoria e dalla parti sociali”.

IL MODELLO ORGANIZZATIVO TRA GOVERNANCE E SVILUPPO

Nel capitolo successivo si entra in quello che deve essere il modello organizzativo e si spiega che il piano strategico di sviluppo è conditio sine qua non per una programmazione efficace delle azioni da intraprendere nei prossimi anni nell’isola d’Ischia.  Un piano che si articola su quattro pilastri, quali l’identificazione della governance territoriale, la definizione della struttura organizzative, la strategia di sviluppo territoriale e l’individuazione degli interventi da porre in essere.

Andando con ordine relativamente alla governance si legge che “Trattandosi di interventi di pianificazione in ambito locale, le Istituzioni che andranno a costituire la governance per la definizione del piano strategico saranno le seguenti: consulta dei Sindaci dei Comuni dell’Isola di Ischia; altri enti o le parti sociali a vario titolo coinvolte nel piano strategico (se ritenuto utile e opportuno dalla consulta). L’Ente Comune di Forio assumerà il ruolo di capofila e fornirà la sede logistica per lo svolgimento e il coordinamento delle attività, provvederà ad avviare le necessarie attività per la selezione di consulenti con idonea esperienza per l’espletamento delle seguenti attività: elaborazione  ed implementazione del piano;             -assistenza tecnico amministrativa essenziale alla partecipazione a bandi per il reperimento delle risorse finanziarie necessarie all’attuazione del piano; monitoraggio ex-ante, in itinere ed ex-post del piano”. Per quanto riguarda invece la struttura organizzativa, si legge quanto segue: “Dal punto di vista organizzativo, per lo svolgimento delle attività che porteranno all’elaborazione del Piano di Sviluppo, verrà costituita un Tavolo Tecnico-Istituzionale così composto: sul versante Istituzionale dalla consulta dei Sindaci; sul versante Tecnico dall’ente capofila(con funzione di coordinamento), da tecnici  comunali delegati dai Sindaci e da un team di tecnici altamente specializzati a livello locale e nazionale in stretta sinergia con le competenze territoriali, le Università e gli Enti di Ricerca. La parte Istituzionale dovrà definire le linee strategiche sulle quali indirizzare le direttrici dello sviluppo locale. La parte Tecnica sarà responsabile della redazione del Piano Strategico di Sviluppo, in concordanza con le linee-guida identificate in sede Istituzionale”.

Decisamente molto più sintetico il paragrafo che riguarda la strategia di sviluppo territoriale, nel quale ci si limita a scrivere che “il Progetto strategico si svilupperà secondo le seguenti direttrici: definizione e obiettivi delle Linee Guida (referenti istituzionali); elaborazione dei contenuti Tecnico-Operativi (tecno-struttura)”. Molto più corposa, invece, la definizione delle linee guida, ed è anche comprensibile, a proposito delle quali si riporta quanto segue: “Lo sviluppo delle Linee Guida sarà basato sull’individuazione dei principali assi di intervento e sulla definizione di un modello di allocazione delle risorse pubbliche. Gli assi di intervento prioritari dovranno ruotare intorno a: lo sviluppo degli investimenti in infrastrutture e capitale sociale, ambientale e culturale; la promozione e l’impulso della diffusione di iniziative fortemente collegate ai fabbisogni e alle caratteristiche del territorio e fondate sulla cooperazione dei soggetti che sul territorio operano. Il modello di allocazione delle risorse dovrà basarsi: sul massimo confronto fra tutti i soggetti coinvolti, delle diverse idee-programma alla luce dei fabbisogni da soddisfare e degli obiettivi da conseguire (concertazione); sull’analisi e sulla verifica delle priorità di intervento e dei risultati via via ottenuti (valutazione); sull’individuazione, per questa via, delle esperienze migliori e delle azioni di sviluppo più efficienti ed efficaci da incentivare e riproporre”. Per poi aggiungere che “L’obiettivo è quello di far emergere e individuare problematiche, fabbisogni e domande che nascono dalla realtà del territorio e far discendere da queste proposte linee di intervento confrontabili in termini di scelte prioritarie e strategiche per il loro sviluppo. La programmazione da avviare con riferimento ai diversi strumenti disponibili deve avere carattere di unitarietà (la strategia è una sola, non ve ne sono diverse per ogni strumento) e di pluralità istituzionale (vi partecipano una molteplicità di soggetti) e finanziaria (è finanziata da molteplici fonti)”.