MARONTI, MARE TORBIDO: VENTO O INQUINAMENTO?

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L’allarme si è diffuso anche tramite un video sui social. Ai Maronti ieri lungo la lingua di sabbia che collega le Petrelle alle Fumarole per diverse ore c’è stato un turbinio di schiuma e acqua torbida che ha colorato la spiaggia più estesa dell’isola di colori davvero poco invitanti. Assieme all’acqua torbida la baia dei Maronti è stata poi caratterizzata da una serie di chiazze di schiuma chiara che sono rimaste sulla superficie per diverse ore prima di dissolversi grazie anche all’azione del continuo ricambio d’acqua, velocizzato da una giornata particolarmente ventosa. Soffio di Eolo che con buona probabilità è il principale responsabile dell’acqua torbida che è stata avvistata per tutta la mattinata ai Maronti. I cavalloni che si sono infranti fin dalle prime ore della giornata sulla spiaggia devono aver smosso la sabbia e la percentuale di fango che pure persiste nei fondali marini dei Maronti, ricordo del ripascimento di inizio secolo che assieme alla sabbia portò nella baia dei Maronti anche una buona dose di terriccio, materiale che quando il mare dei Maronti è mosso o agitato tende a sollevarsi dai fondali, rendendo torbida l’acqua. Questa, almeno in teoria la spiegazione per la strana colorazione che ha preoccupato e non poco chi ieri mattina ha assistito alle pennellate di colore poco consono per la superficie marina.

Oppure qualcos’altro ha iniziato a galleggiare ieri mattina in spiaggia sporcando l’acqua della spiaggia baranese? Di certo la presenza di chiazze di schiuma bianca che sono state avvistate e fotografate in tutta la baia sembrano far pensare che il fenomeno non sia del tutto naturale e che qualche altra cosa deve essere stata sversata in mare. Difficile pensare che le chiazze documentate su tutta la superficie del mare siano di origine naturale, frutto del movimento del mare reso più intenso e vivace dal vento che in questi giorni ha spirato verso la spiaggia dei Maronti. I gorgoglii di schiuma bianca prospicienti la riva possono essere spiegati con l’azione del mare mosso sulla riva, difficile invece spiegare l’origine delle chiazze bianche avvistate lontano dall’azione più violenta.