MULTATA E MALTRATTATA DAI VIGILI, L’INCREDIBILE DISAVVENTURA DI UNA DISABILE

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Angelica de Giovanni, docente in pensione, disabile motoria al 100%, originaria di Ischia dove ha insegnato Lettere presso l’Istituto Mattei, residente a Napoli, ieri mattina con il figlio Eugenio D’Orio avrebbe voluto trascorrere una serena giornata al mare. Dopo un tuffo ed una tintarella nell’unico lido attrezzato per disabili di tutta l’isola, la triste scoperta. La loro auto era stata multata per “Divieto di sosta in zona a traffico limitato senza autorizzazione”. Il racconto della mattinata ce lo fornisce la stessa protagonista. “Questa mattina mio figlio Eugenio – ha detto Angelica – mi ha accompagnato al mare. Non abbiamo scelta dove andare. Su tutta l’Isola di Ischia c’è solo uno stabilimento, ‘L’ippocampo’. È l’unica struttura presente sull’isola attrezzata per i disabili e si trova in località San Pietro, in zona Porto, nel Comune di Ischia. Per arrivare al lido, però, bisogna attraversare un tratto di strada in cui vige la zona a traffico limitato, cosa che abbiamo fatto senza preoccupazione dato che ho le autorizzazioni necessarie. Arrivati in prossimità della struttura abbiamo notato l’assenza di strisce gialle e di parcheggi in generale. Mio figlio, quindi, ha deciso di lasciare l’auto in un posto nelle immediate vicinanze del lido stando attento che l’auto non desse alcun fastidio alla viabilità”. La signora Angelica con il figlio Eugenio, poi, hanno trascorso una mattinata al mare, fino alle 12 circa, quando han scelto di tornare a casa. Ed al rientro la scoperta. “Sul parabrezza dell’auto – continua Angelica – c’era una multa per divieto di sosta in zona a traffico limitato senza autorizzazione. Non mi interessa l’importo che non ho nemmeno guardato, ma l’ingiustizia subita”. Sul parabrezza dell’auto (come documentato in foto) il figlio della signora Angelica aveva lasciato ben visibile il contrassegno per disabili ed i riferimenti telefonici che non sono bastati, però, a far evitare la contravvenzione. “Avrei voluto parlare con il Comandante della Polizia municipale, ma non mi è stato possibile”, ha aggiunto Angelica. “Arrivati al Comando, infatti, un’altra triste scoperta: la struttura ha delle barriere architettoniche e non è accessibile ai disabili”. A questo punto la donna ha delegato il figlio al colloquio con i caschi bianchi. “Volevo contestare ai vigili la multa”, ha continuato il racconto Eugenio D’Orio, figlio di Angelica. “Nessuno si è degnato di scendere in strada – ha detto ancora – per parlare con mia madre. Non c’era il comandante e ho ricevuto solo un serafico ‘fottetevi della multa e fate ricorso’. Un atteggiamento inaccettabile”. Eugenio promette battaglia legale. “Ho già parlato con i miei avvocati –  sottolinea  – per porre in essere il ricorso. Da un punto di vista economico non è una scelta conveniente ma non fa niente. Mi interessa solo tutelare mia madre e difendere tutti i disabili dalla gravissima lesione dei diritti perpetrata ad Ischia”.

E conclude la signora Angelica: “Domani tornerò nello stesso posto. Non ho scelta. Il lido ‘L’Ippocampo’ è l’unica struttura idonea per i disabili. Fino allo scorso anno c’era anche un lido a Forio che però quest’anno è stato chiuso. Adesso non ho scelta: posso venire solo qui. E questa mi sembra un’altra anomalia dell’isola. Non è possibile che su tutta l’isola, un posto a vocazione turistica, ci sia un solo lido attrezzato per i disabili. In questa struttura mi trovo bene, sono gentilissimi e ci tornerò. E se dovessero farmi un’altra multa sarò pronta con un altro ricorso. È una questione di civiltà e di rispetto”.

La difesa della Comandante della Polizia locale di Ischia, Chiara Boccanfuso, interpellata telefonicamente, è un esercizio di equilibrismo dialettico che però, francamente, non sta in piedi. “Non conosco la vicenda. Parlerò con i miei collaboratori e verificherò. Fino ad oggi mai nessuno si è lamentato del loro comportamento e questa versione dei fatti mi meraviglia. Verificherò in ogni caso che cosa possa essere successo ed ascolterò i miei colleghi. Non capisco, però, perché diffondere questa notizia prima di avere un colloquio con me. Sarebbe bastato illustrarmi la vicenda e venirne a capo piuttosto che buttare fango su Ischia e sulla Polizia municipale”. Chi abbia buttato fango su Ischia o sulla polizia locale sono misteri noti solo alla comandante che senza ancora aver letto nulla di quello che scriveremo comincia a mettere le mani avanti.  La comandante pero ha bisogno di chiudere a modo suo la conversazione. “Se la signora Angelica e suo figlio vogliono, la porta del Comando è sempre aperta”. A questo punto facciamo notare alla Comandante che la signora Angelica non potrà mai accedere alla sede della polizia municipale, perché da quelle parti la legge sulle barriere architettoniche non é ancora arrivata. E così, con onestà, ricorda in quale posto lavora, e ammette: “Mi dispiace che il Comando non sia accessibile ai diversamente abili, ma se la signora vorrà, scenderò io per avere un colloquio con lei”. Anche questo era stato chiesto ma lei, la comandante, non c’era e nessuno dei suoi collaboratori ha avuto la sensibilità di scendere in strada per capire che cosa stesse accadendo. Certo ora la comandante ha una grande opportunità per fare bella figura. Levare la multa, evitare inutili e costosi contenziosi legali che il Comune perderebbe e soprattutto, a proposito di fango su Ischia, potrebbe cominciare lei a pulirlo facendosi assegnare un luogo pubblico accessibile anche ai disabili e magari chiedere di mettere strisce gialle nell’unico posto dove c’è un lido per disabili.