Una semplice nota che può provocare effetti significativi. In relazione ad un’ordinanza di demolizione da eseguire e per cui la Procura aveva intimato di “accelerare” ed adoperarsi al Comune di Casamicciola, arriva proprio all’ente termale una nota della Cassa Depositi e Prestiti, conseguenza di una precedente corrispondenza tra le parti, che a riguardo pare essere decisamente chiara ed esplicativa. Nella nota, infatti, si legge testualmente: “La Corte dei Conti della Campania, sezione Contro,,o, con delibera del 1 settembre 2018 n. 100, si è pronunciata recentemente sulla natura del fondo demolizioni ascrivendo le anticipazioni della specie nel novero delle operazioni di indebitamento. Cassa Depositi e Presiti, alla luce dell’interpretazione adottata dal giudice contabile nella sopra citata deliberazione, ha avviato un confronto con i ministeri competenti e sospeso temporaneamente e in via cautelativa la concessione delle anticipazioni a valere sul fondo demolizioni agli enti locali che si trovino in situazioni che precludano l’assunzione di nuovo indebitamento. Sarà cura di Cassa Depositi e Prestiti, appena la tematica sarà chiarita nelle competenti sedi, riavviare le interlocuzioni con codesto ente”.
Insomma, di fatto la CDP comunica al Comune di Casamicciola che non saranno messe a disposizione le somme di denaro necessarie per poter procedere all’esecuzione di almeno due RESA. Esiste infatti il fondato sospetto che l’ente tuttora alloggiato provvisoriamente nei locali dell’ex Capricho possa non riuscire a far fronte al mutuo contratto e creare un debito fuori bilancio se non addirittura un danno alle casse dell’ente. In un caso come nell’altro, insomma, si troverebbe ad essere compromessa la restituzione della somma messa a disposizione da Cassa Depositi e Prestiti. E’ chiaro che ci troviamo in una situazione che per ovvi motivi – e pur non essendo dei tecnici l’effetto domino è facilmente leggibile e intuibile – finirà inevitabilmente col riguardare tutti i Comuni le cui casse e finanze non sono certamente delle più solide. E coi tempi che corrono, da nord a sud, di sicuro non si contano sulle dita di una mano. La frenata della CDP arriva proprio a seguito di una corrispondenza e da una serie di addebiti che l’ente guidato dal sindaco Giovan Battista Castagna sollevò già diverso tempo fa, iniziando dalla primavera del 2017. E la nota in questione, lo ripetiamo, rappresenta di certo un modo come un altro per fermare l’onda spesso anomala e incontrollata delle ruspe, la cui ombra ogni tanto torna ad aleggiare come un pauroso spettro sulla nostra isola e sulla sua gente. Sarà anche un modo per prendere tempo e poco altro, ma come recita l’antico adagio… chi si accontenta gode.