PANICO IN VIA ARENELLA: SPARI IN CASA, MA E’ SOLO… UN FILM

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Una storia sotto certi aspetti incredibile, che ha avuto il suo epicentro in via Arenella, ad Ischia. Una donna chiede l’intervento dei poliziotti, sul posto accorre immediatamente una volante e la signora riferisce di aver udito degli spari da un’abitazione vicina. I tutori dell’ordine chiedono conferma e la risposta è positiva: esattamente, quella che si sarebbe verificata, è una sparatoria. Una circostanza che ovviamente fa scattare lo stato d’allerta, anche perché nel frattempo si apprende anche che nella casa incriminata – che sarebbe stata teatro dell’esplosione di arma da fuoco – vive tale A.C., che già in passato è assurto agli onori della cronaca per aver dato i numeri. Ma è Possibile che si possa arrivare anche a sparare contro qualcuno?

E così scatta il piano d’azione. Via Arenella viene letteralmente circondata dalla polizia, che arriva nel luogo incriminato con ben tre volanti e diversi agenti, tutti debitamente armati e finanche muniti di giubbotto antiproiettile. Il sospetto che in casa ci possa essere una persona armata e pronto a sparare contro chiunque impone di agire con prudenza massima. Poi l’accesso degli uomini del dott. Mannelli nell’abitazione. Ma nemmeno il tempo di prendere possesso della zona che lo scenario che si presentava davanti ai tutori dell’ordine era di quelli assolutamente tranquillizzanti. A.C., infatti, se ne stava tranquillamente “spaparanzato” sul divano. Ma allora cos’era successo? Il padrone di casa stava guardando la televisione ed era in possesso di due casse di parecchi watt collegate all’apparecchio elettronico e lo stesso – durante le scene che riproducevano sparatorie – si divertiva ad alzare il volume a palla, non è dato sapere se per constatare le “virtù” dell’impianto audio in suo possesso o realmente per dar fastidio o spaventare i vicini di casa. Alla fine è finita nella maniera più logica, con A.C. che anche in virtù del suo stato psichico non avrebbe potuto essere imputabile di alcunchè. Ma è ovvio che i poliziotti, prima di lasciare via Arenella, gli abbiano fatto una ramanzina invitandolo a guardare la tv con un volume più basso e consono a quello di un’abitazione. Per evitare di arrecare disturbo alla quiete pubblica, verrebbe voglia di dire, ma mai come nello specifico anche di spaventare il prossimo. Il quale, evidentemente, in tutta questa storia di divertente ci ha trovato ben poco.