ISCHIA – Un’intervista lunga, lunghissima, quella realizzata da Isabella Puca e pubblicata questa mattina sul quotidiano Il Golfo, in edicola. E’ il racconto di Paolo Massa, il papà della giovane Artemisia, una vita spezzata da quel maledetto “male” chiamato anoressia, spesso sottovalutato ma anche gestito in maniera poco ortodossa dal punto di vista legislativo. Già, proprio quello che adesso Paolo si propone di cambiare attraverso petizione e raccolte di firme, raggiungendo numeri cospicui che gli consentano di arrivare laddove serve. “Vivevamo aspettando che si sentisse male per poterla portare in ospedale”, racconta al quotidiano isolano il gestore della Body Ballet Dance. Le leggi vanno cambiate, punto. Lo si intuisce quando papà Paolo dice: “Voglio fare una battaglia per cambiare la legge ma lo faccio per gli altri non per me, ormai mia figlia è morta. Dobbiamo trovare un sistema per evitare questo strazio. Bisogna fare in modo che quando l’ anoressica e maggiorenne può decidere un terzo sin da subito. Io mia figlia l’ho portata a morire in quei posti in cui non sapevano tenerla. La tragedia di questa malattia è che non finisce quando si riprende a mangiare. Non sapremmo mai com’è cominciato tutto, Misia se l’è portato nella tomba”.