PATRONATO: NUOVO APPELLO DI GB, MA IL VESCOVO E’ IRREMOVIBILE

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Il Comune di Casamicciola non accetta la scomparsa di un privilegio, quello di indicare una terna di nomi tra cui la Curia può individuare il parroco della chiesa di Santa Maria Maddalena Penitente, antico di secoli. L’opposizione dell’ente, che tecnicamente si chiama “remonstratio”, è stata comunque preceduta da una missiva che il sindaco Giovan Battista Castagna ha inviato al Vescovo, Monsignor Pietro Lagnese, per indurlo a recedere dall’applicazione del decreto che cancella il diritto di patronato. Nella lettera il primo cittadino innanzitutto esprime, come fedele e rappresentante di una comunità di cittadini, “profondo dolore” per aver ricevuto il decreto in questione proprio all’inizio della Settimana Santa, «un periodo – scrive il sindaco – in cui più forte sentiamo l’appartenenza all’Una Vera Chiesa e in cui ci si prepara ad esultare concordi per la Resurrezione di Nostro Signore. Dolore acuito dal fatto che Lei ben sa quanto la nostra comunità provata dal recente terremoto e dalle difficoltà di una ancora incerta ricostruzione, abbia bisogno di unità e della vicinanza dei suoi pastori, non certamente di novità che portino, da qualunque prospettiva si veda la vicenda, una lacerazione forse insanabile». Il primo cittadino continua ribadendo il fatto che i cittadini di Casamicciola che costituiscono la comunità di fedeli della parrocchia di Santa Maria Maddalena «da secoli, attraverso i loro rappresentanti, hanno operato responsabilmente, nel pieno rispetto del sensus Fidei che ci appartiene, quali patroni della nostra amata Parrocchia. Respingo pertanto l’accusa che vi siano fedeli che abbiano inteso il diritto di nomina come un “diritto da conquistare e non come un servizio da accogliere”. E se anche ci fossero, sarebbero episodi isolati, personali, non rappresentativi della comunità casamicciolese». La missiva inviata a monsignor Lagnese prosegue: «Mai si è avuto a recriminare con le presentazioni fatte e sempre si è agito di concerto con l’Ordinario e nel pieno rispetto dell’Autorità Ecclesiastica, della normativa canonica e dei diritti acquisiti liberamente e legittimamente concessi. Diritti che – spiega il sindaco – la stessa Congregazione per il Clero ha ribadito e confermato nel non lontano 2012 (cfr. decreto del 3.4.2012, prot. 20121034) e alle cui motivazioni integralmente mi riporto», per poi specificare che «nulla è cambiato in questi sette anni (e difatti il presente decreto ripete quasi alla lettera il precedente decreto del 12.12.2011) se non un richiamo più insistente, operato dal Santo Padre, ad un maggiore coinvolgimento del laicato e ad una maggiore sinodalità a tutti i livelli. Coinvolgimento del laicato e sinodalità che con questo decreto macroscopicamente e ingiustificatamente si viola». «Tutto ciò premesso – scrive Castagna – io sottoscritto, quale rappresentante dei fedeli che godono del diritto di presentazione della terna di parroci della parrocchia di Santa Maria Maddalena Penitente in Casamicciola Terme, rispettosamente chiedo che il decreto dell’11 aprile 2019 sia ritirato e siano confermati i diritti acquisiti».

Nel giro di poche ore è arrivata la risposta del Vescovo, il quale spiega che «la decisione di emanare il mio decreto in cui dichiaro cessato il privilegio da parte dell’amministrazione comunale di Casamicciola Terme del diritto di patronato con l’annesso diritto di presentazione per la Parrocchia di S.Maria Maddalena Penitente è frutto di un’attenta riflessione intorno alla quale ho voluto coinvolgere numerose persone e, in particolare, la Congregazione del Clero e il Consiglio Presbiteriale della Diocesi». Monsignor Lagnese continua scrivendo che «già in data 7 gennaio 2019 Le esprimevo quella volontà, affermando che era mio desiderio che ciò potesse “avvenire con il comune accordo delle parti interessate per proseguire il cammino congiunto tra comunità parrocchiale e comunità civile iniziato secoli fa”, come del resto già avvenuto per altri comuni della Diocesi. Per questo, prima di emettere il decreto di cessazione di quel privilegio, fu mia premura domandare a codesta amministrazione comunale di voler manifestare il proprio parere in merito, chiedendole di farmi pervenire relativa risposta entro il 1 marzo u.s.». Lagnese inoltre rammenta  che dopo quella lettera, il sindaco «chiedeva proroga per 30 giorni e perciò si impegnava a comunicare suo parere entro il 30 marzo 2019. Scaduto quel termine, in ulteriori due missive comunicava in un primo momento, il 2 aprile u.s., di avere necessità di ulteriori giorni impegnandosi comunque a inviare risposta di parere “nel più breve tempo possibile” – e perciò le concedevo ulteriori giorni sette, pertanto entro e non oltre il 9 aprile 2019; successivamente, l’11 aprile 2019 – dopo le tre scadenze ed emanato già il decreto di cessazione – comunicava di voler rimandare ulteriormente la questione rinviandola ai nuovi consiglieri comunali e perciò dopo le elezioni amministrative del prossimo 26 maggio». Dopo questa ampia sintesi cronologica sul dialogo intervenuto tra Diocesi e Amministrazione, il Vescovo è poi arrivato alla conclusione: «Convinto dell’opportunità di tale decisione presa in libertà di spirito che, ne sono certo, nel tempo, non mancherà di produrre frutti di bene sia per il popolo di Dio di cui i Vescovi sono i primi responsabili sia in favore della libera collaborazione tra Amministrazione comunale e Chiesa locale, Le confermo la mia volontà espressa nel decreto dell’11 aprile 2019 di dichiarare cessato il privilegio da parte dell’amministrazione comunale di Casamicciola terme del diritto di patronato, con l’annesso diritto di presentazione, per la Parrocchia di S. Maria Maddalena Penitente in Casamicciola Terme, rinunciando, in relazione a quel diritto, a ogni contributo economico e beneficio corrisposti dalla Amministrazione Comunale alla Parrocchia di S. Maria Maddalena Penitente». Chiarissima quindi la volontà del Vescovo, così come è chiaro che non vi sono altri margini di dialogo formale. A questo punto la parola passerà agli avvocati.