Venerdì scorso le particolari condizioni meteo, caratterizzate dal forte vento, hanno sorpreso diversi diportisti che si sono trovati in situazioni di pericolo nelle acque del Golfo. A partire dal pomeriggio sono state infatti ben tre le operazioni di salvataggio scaturite dal coordinamento tra gli uomini degli Uffici Circondariali Marittimi di Ischia, Procida e Pozzuoli: protagonista delle tre operazioni, tutte coronate dal successo, è stata l’imbarcazione CP 829 dell’organizzazione Sar (Search and rescue), appartenente alla Capitaneria di Porto di Napoli ma attualmente dislocata presso il Circomare Ischia agli ordini del Comandante Alessio De Angelis, per sostituire temporaneamente l’unità locale posta in manutenzione.
La prima operazione di soccorso è scattata verso le 17.00: il forte vento di ponente che aveva preso a soffiare dal primo pomeriggio soprattutto sul litorale di Forio e sul versante settentrionale dell’isola di Procida, aveva provocato l’innalzarsi di onde alte circa tre metri. A quell’ora gli uomini della CP 829, il Luogotenente Massimiliano Gargiulo, insieme ai secondi Capi scelti Thomas Senkbeil e Salvatore Scala, hanno ricevuto la prima richiesta d’aiuto dalla località Secca di Punta Serra, nei pressi dell’isola di Procida, dove il locale Circomare aveva segnalato un gommone ribaltato. Dai primi accertamenti è emerso che i cinque occupanti, tutti originari di Pozzuoli, stavano rientrando dirigendosi verso l’ormeggio di Monte di Procida, dove avevano noleggiato l’imbarcazione. Un’onda tuttavia aveva provocato il ribaltamento: pur nella criticità della situazione, un elemento fortunato era costituito dal fatto che l’ancora, uscita dal suo alloggiamento, aveva fatto presa sul fondo, mantenendo il gommone sul posto, seppur in balìa delle onde. Gli occupanti sono riusciti a salire sulla chiglia del gommone cercando di resistere fino all’arrivo dei soccorsi, che per fortuna sono arrivati in tempi brevi evitando guai peggiori. L’unità di salvataggio, che era di ritorno da una missione svolta proprio a Monte di Procida, ha tratto in salvo i cinque per poi condurli presso il porto di Procida dove sono stati affidati alle cure degli addetti al 118 e del personale del Circomare. L’operazione è stata resa più difficile e concitata dal fatto che in quella zona vi sono numerose “secche” che, con le onde alte di venerdì, costituivano una combinazione molto pericolosa, visto il notevole aumento della risacca. Non è stato affatto semplice avvicinare l’imbarcazione della Capitaneria al punto ove giaceva ribaltato il gommone su cui i diportisti erano precariamente sistemati.
Nemmeno il tempo di tirare il fiato, che verso le ore 20.00 è arrivata una nuova chiamata di soccorso, sempre nei pressi di Procida, in località Ciracciello, verso l’isolotto di Vivara. Un’altra imbarcazione da diporto, lunga circa sette metri, con due adulti e una bambina di tre anni e mezzo a bordo, era ormai in balìa delle onde, impossibilitata a navigare in sicurezza. Gli uomini della Capitaneria, coordinati ancora dal Circomare di Procida, hanno posizionato la propria unità in modo da fare da “ridosso”, cioè proteggere il natante in difficoltà evitando che le onde lo colpissero direttamente, conducendolo al riparo dietro l’isolotto di Vivara, trasbordando la bimba e la signora, comprensibilmente spaventate, mentre il terzo occupante ha continuato a condurre l’imbarcazione fino all’ormeggio di Ischia, in località Pagoda, dove stavano trascorrendo una vacanza.
La lunga giornata della CP 829 non era ancora finita: alle ore 22.00 ecco arrivare la terza richiesta di soccorso da parte di un natante in avaria con due persone a bordo nel golfo di Pozzuoli. Tuttavia la posizione iniziale segnalata dai due diportisti era nelle prossimità del porto di Baia: nonostante le ricerche, complicate dal calar della notte, gli uomini della Capitaneria non riuscivano inizialmente a individuare alcuna imbarcazione lungo il litorale tra Pozzuoli e Baia. A quel punto è venuta in soccorso la moderna tecnologia di comunicazione via chat: con la nota applicazione whatsapp, l’equipaggio dell’unità di salvataggio è riuscito a farsi inviare un messaggio con la posizione Gps, cosa che ha poi consentito l’esatta individuazione dell’imbarcazione in difficoltà. La prima posizione era infatti completamente sbagliata: il natante in avaria si trovava presso l’isolotto di Nisida, addirittura a circa quattro miglia dal punto della prima segnalazione. Raggiunti dalla CP 829 e poi da una ulteriore unità di soccorso, i due diportisti sono stati trainati da quest’ultima fino al porto di Nisida. In quest’ultima operazione l’autorità coordinatrice è stata il Circomare di Pozzuoli.