Lo ripete con forza anche quando è in scena: «Il buio ci sta avviluppando. La paura e l’orrore delle guerre ci travolgono come onde malefiche. Ma come dice Armenzio nella ‘Cantata dei pastori’: vada nel profondo chI cerca la guerra. Dobbiamo anche verso la luce, non verso il buio. E la guerra è buio».
Peppe Barra porta il suo recital-spettacolo “Incanto di Natale” nella Basilica di Santa Restituta a Lacco Ameno e ribadisce il forte messaggio di speranza e umanità dell’opera tardo-seicentesca scritta da Andrea Perrucci, diventata patrimonio del teatro napoletano e della cultura popolare che i secoli non hanno cancellato.
«Come le tradizioni più vere e autentiche, quelle che hanno determinato la mia vita di attore, di artista, di cantante, di ricercatore. L’incanto di Natale risiede nel cuore di coloro che festeggiano la nascita di Cristo, un Natale spirituale, non commerciale o mangereccio. Alla mia età non mi è più concesso di dire bugie. Solo la verità».
Accompagnato in scena da musicisti e compagni di viaggio che lo affiancano da anni come Paolo Del Vecchio chitarra-mandolino, Luca Urciuolo pianoforte-fisarmonica, Ivan Lacagnina alle percussioni, Sasà Pelosi al basso, Francesco De Cristofaro ai flauti etnici, l’artista 80enne, insieme al soprano Angela Luglio e al controtenore Enrico Vicinanza, ha conquistato il pubblico accorso a Lacco Ameno grazie a una straordinaria personalità scenica, una voce inimitabile, e una conoscenza profonda e appassionata di quelle tradizioni popolari che rendono speciale ogni spettacolo di Peppe Barra. Un appuntamento che puntualmente diventa un omaggio al suo percorso artistico cominciato più di cinquant’anni fa.
«Sono felice di essere a Ischia perché qui le tradizioni sono ancora vive», confessa. «Come la festa di Santa Restituta, con i suoi riti antichi e una devozione popolare ancora forte, sentita, autentica. Altrove non è più così: i giovani hanno rinnegato le tradizioni e guai a loro! Qui no. Le coltivano, le proteggono, sono le nostre radici, la nostra spada da impugnare contro il buio del presente. Vengo volentieri su quest’isola anche per assorbire le forti energie che circolano».
Durante il concerto, Barra ha riproposto i pezzi più classici della Cantata (dal “Sogno di Armenzio” alla “Leggenda del lupino”, dalla “Canzone di Razzullo” allo struggente “Quanno nascette Ninno”) ripercorrendo il viaggio di Giuseppe e Maria reso impossibile dalle insidie degli inferi e intrecciato alle grottesche disavventure di Razzullo e Sarchiapone, le figure comiche della Rappresentazione.
Non sono mancate villanelle amorose come “Vurria addeventare pesce d’oro” o escursioni sul suo percorso solistico (“Viandante”, tratto dal disco “Guerra”). E infine, l’ultimo brivido: il tempo che passa e si porta via tutto nell’omaggio a Pino Daniele con la sua “Cammina cammina”, struggente melò sulla solitudine scelto da quello scrigno di tesori che fu “Terra mia”.
«Con ‘Incanto di Natale’ abbiamo voluto offrire un appuntamento con la grande arte popolare che sa emozionare e portarci in una dimensione di forte spiritualità e condivisione», ha dichiarato la vicesindaca e assessore alla Cultura Carla Tufano. «Non solo per omaggiare un artista come Peppe Barra che, attraverso la riscoperta di una lingua e di una tradizione ha rinsaldato le radici più profonde della nostra terra e della nostra cultura, ma per accogliere al meglio lo spirito profondo del Natale come momento di solidarietà, speranza, riflessione e rinascita. La cultura, la musica, il teatro, le tradizioni popolari sono l’antidoto migliore contro la guerra e le incomprensioni. E noi a Lacco Ameno proviamo a mantenerle vive”.
‘Incanto di Natale’, prodotto da Aquadia, è stato organizzato dal Comune di Lacco Ameno e inserito nel “Cartellone degli eventi metropolitani 2024/2025” della Città metropolitana di Napoli.