COMUNICATO STAMPA GRUPPO CONSILIARE PER PROCIDA
Con la delibera di G.M. n°81 del 19 maggio scorso si concedevano i locali comunali, precedentemente occupati dalla Brigata della Guardia di Finanza, in comodato d’uso alla S.A.P. (Società Acqua Procida).
Con determinazione a contrattare ai sensi dell’art. 192 del D.Lgs n. 67/2000 a firma del Dirigente Dott. Vincenzo Roggiero, all’art. 4 del contratto di comodato d’uso gratuito, tra l’altro, si legge: “Le parti si danno reciprocamente atto che i locali oggetto della presente scrittura hanno bisogno di lavori di adeguamento per renderli confacenti all’uso cui la SAP S.r.l. intende destinarli. Pertanto il comodante (il Comune) autorizza la comodataria (la SAP S.rl.) ad eseguire, a sua cura e spese ed assumendo personalmente la relativa responsabilità, i lavori di manutenzione finalizzati a rendere maggiormente confacenti i locali concessi in comodato, all’uso cui essi sono destinati”.
Saremmo tentati di fare un plauso all’assessore Carannate, non fosse per un particolare: il bene comunale in questione è inserito tra quelli da vendere ed è, forse, per questo, che il contratto di comodato gratuito è solo per UN ANNO.
Considerato, quindi, che la S.A.P. S.r.l. si assume l’onere di effettuare lavori di manutenzione ed ammodernamento (solo per installare computer con relativa rete non occorreranno certo degli spiccioli cui vanno ad aggiungersi opere edilizie, di trasloco e quant’altro, ci chiediamo: Chi persona, o professionista, di buon senso farebbe spendere ad un proprio familiare o a un proprio cliente soldi in un immobile che deve lasciare entro un anno? L’assessore Carannante dove vede questi risparmi? Oppure dobbiamo pensare che nel bilancio comunale si scrivono bugie, ovvero quell’immobile è in vendita “per finta” solo per far quadrare i conti?
Il Gruppo “Per Procida” sottolinea, per l’ennesima volta, le tante incongruenze di un’Amministrazione che, come oramai giornalmente constatiamo, parla di “bene comune” ma ha completamente cancellato il concetto di buon senso dal proprio vocabolario.