ISCHIA – Nell’ambito delle attività connesse a garantire la pubblica incolumità ed il decoro urbano, dal Comune di Ischia arrivano altre due ordinanze sindacali, firmate dal vicesindaco Enzo Ferrandino, dal responsabile dell’ufficio tecnico Raffaele Mazzella e dal dirigente Silvano Arcamone. Atti che seguono quelli emessi anche abbastanza di recente con i quali si intimava a proprietari di abitazioni, terreni o altro di ripristinare condizioni di sicurezza palesemente violato. Nel primo degli atti licenziati nella giornata di ieri, si fa riferimento ad un accertamento eseguito dal Corpo Forestale dello Stato lo scorso 16 ottobre in via Michele Mazzella, nella proprietà di Marianna Buono, dove veniva riscontrata la presenza di un pino domestico altro dodici metri con un fusto inclinato in direzione della proprietà adiacente, e cioè il parcheggio di un esercizio commerciale. Sul posto il 19 ottobre si recavano anche i tecnici comunali che redigevano un verbale nel quale veniva confermata la pericolosità del pino in questione, che “rappresenta un reale stato di percolo per la pubblica e privata incolumità, per le condizioni precarie in cui si trova”. Poi, si aggiungeva che “l’albero va abbattuto senza indugio al fine della salvaguardia della pubblica e privata incolumità”. Una circostanza questa che veniva peraltro confermata anche da una perizia dell’agronomo Francesco Mattera, che sottolineava che il pino era “in gravissimo pericolo di crollo al suolo”. Da qui dal palazzo municipale l’ordine alla signora Buono Marianna “di provvedere ad horas al taglio domestico dell’albero di pino di cui trattasi, secondo le disposizioni del dott. agrario Francesco Mattera che dovrà dirigerne l’abbattimento a farsi con ditta idonea ed autorizzata a tali lavori, e di comunicare poi l’avvenuta eliminazione dello stato di pericolo all’ufficio comunale”.
Decisamente più complesso il caso che riguarda la presenza di sterpaglie, rovi e rifiuti in genere con annessa presenza di topi di grosse dimensioni in via Acquedotto. Nella circostanza tutto nasce da un esposto presentato da Giuseppe Vincenzi, Michele Mazzella e Angela Piro, che scrivevano al Comune di Ischia lo scorso 1 giugno. Nella circostanza fu l’Asl Na 2 Nord ad effettuare un sopralluogo nella precitata zona, dal quale emergeva che “i fatti sono stati acclarati in quanto si nota la presenza di terreni incolti siti all’interno del centro urbano consapevolmente abbandonati dai proprietari degli stessi, ricoperti da una folta vegetazione spontanea, rovi e arbusti con presenza di rifiuti eterogenei, tali da provocare per incuria problemi di igiene dando atto alla proliferazione di ratti e di altri animali nocivi di altre specie”. Una relazione fin troppo esplicita, che ha innanzitutto portato l’ente locale ad appurare che i terreni in questione appartengono a Raffaele Delizia, Costantino Delizia, Salvatore Delizia, Francesco Delizia, Lucia Delizia, Vincenzo Delizia, Marianna Delizia, Ilia Delizia, Ida Delizia, Francesca Delizia. E poi, naturalmente, di ordinare a tutti i predetti soggetti “di provvedere nel termine perentorio di giorni 7 ad eliminare gli inconvenienti igienico-sanitari ed all’estetica cittadina accertati nelle aree di loro proprietà in Ischia alla via Acquedotto n. 98, a confine con detta via nonché con i beni dei sigg. Vincenti, Mazzella, Piro ed altri, a mezzo di pulizia delle aree da erbacce e rifiuti sparsi che possono costituire allignamento ed alimentazione di ratti, serpenti ed insetti e comunicare poi l’avvenuta eliminazione degli inconvenienti e del pericolo all’ufficio comunale del III settore tecnico”. Ovviamente, in caso di inerzia, vista l’urgenza e la necessità di provvedere, l’amministrazione provvederà ad eseguire gli interventi in danno degli intimati.