Ischia alla frutta. Dalla giornata di giovedì circola un’offerta pubblicitaria in tutta Italia, da Bolzano a Canicattì, roba che solo a leggerla vengono i brividi nonostante le temperature non siano più (tutt’altro) quelle invernali. Succede che Holiday Web propone all’insegna del “roulette special” un’offerta last minute che in effetti sarebbe imperdibile anche per noi residenti: in albergo tre o quattro stelle un soggiorno di sette notti – da domenica a domenica – dal 3 al 10 giugno ad appena 199 euro a persona. Un regalo ma attenzione perché siamo appena agli inizi. Nel prezzo è compresa la pensione completa e persino le bevande ai pasti. Non solo, da zero a diciotto anni il terzo ed il quarto letto sono gratis e se proprio non vi basta c’è anche il bus gratuito dall’Umbria e dal Lazio. Cioè roba da correre ad Ischia ed occuparla quasi nel gergo bellico del termine. A proposito, c’è anche un’altra offerta imperdibile: aliscafo andata e ritorno e transfer andata e ritorno al costo di 20 euro a persona. Da cogliere al volo, crediamo di poter affermare senza timore di smentita.
E ora attenzione perché sarebbe il caso di andare a vedere chi si nasconde – ma nemmeno tanto – dietro alla Holiday Web e ci riferiamo a personaggi che hanno recentemente creato anche il POTI il cui acronimo sta per Promozione degli Operatori Turistici. Ma non certo della nostra isola, per cui viene fin troppo facile pensare che si predichi bene ma si razzoli decisamente peggio visto che poi si propone l’isola a dei prezzi assurdi. Partiamo dal sito dove è riportata questa offerta vergognosa, che è quello della Locci Viaggi. Il soggetto giuridico in questione sarebbe di proprietà al 50 per cento della Holiday Web e per la restante metà della Sud Italia, due realtà conosciute e affermate sul territorio. Ma attenzione perché adesso vi facciamo due conti che vi faranno venire la pelle d’oca lasciandovi intendere qual è il prezzo a cui si vende un soggiorno ad Ischia.
Il prezzo finale, quello di 199 euro, è quello che viene proposto dal tour operator. A questo punto bisogna calcolare il primo passaggio, con l’agenzia dettagliante che incassa il 20 per cento di provvigione sul costo totale. Il soggiorno di una settimana, così, scende già a 159,2 euro. A questo bisogna considerare che il tour operator dovrebbe sulla carta guadagnare almeno l’8 per cento e il prezzo che l’albergo che ospita il cliente dovrebbe così percepire per sette pernottamenti cala ancora e si attesta a 146,46. Già parliamo di una miseria ma attenzione perché forse tralasciate un dettaglio. Non dimentichiamoci che nelle camere quadruple c’è anche l’opzione del terzo e del quarto letto gratuito il che fa sì che ci siano due paganti su quattro ospiti di un albergo. Il prezzo, se la matematica non è un’opinione scende ed arriva a 73,23 euro per una settimana di soggiorno a persona. Il netto hotel, quello che cioè percepisce l’albergo, è una vera istigazione… al suicidio: la miseria di 10.46 euro a persona. Cioè, per questi quattro spiccioli, una struttura ti deve offrire colazione, pranzo, cena e pure le bevande ai pasti. Sfidiamo chiunque a cavarsela a così poco a casa propria, pur volendo fare la spesa nel più economico dei discount. C’è poco da dire, ecco la fine che ha fatto l’isola d’Ischia, e non osiamo immaginare come si starà rivoltando nella tomba il commendatore Angelo Rizzoli, il compianto sindaco Vincenzo Telese e tutti quei pionieri del turismo che resero questo scoglio un posto d’eccellenza ambito da vacanzieri provenienti da ogni parte del mondo. Siamo arrivati ad una schifezza assoluta e se a questo aggiungete è che a muoversi in questa direzione è l’azienda vicina a un autorevole rappresentante del mondo associazionistico, capirete come ormai siamo arrivati davvero alla frutta.