PROCESSO CASERMA FORESTALE, DOPO LE CONCLUSIONI IL VERDETTO?

156

Stamane, presso il Tribunale di Napoli,  è in programma l’ultima udienza del processo per la costruenda Caserma della Guardia Forestale a Casamicciola. Il dibattimento si chiuse nell’autunno di un anno fa. Oggi, dinanzi al giudice Marco Occhiofino, Presidente della I sezione penale, dovrebbe discutere per primo il difensore della parte civile, l’avvocato Lorenzo Bruno Molinaro. L’arringa del noto penalista era già in programma lo scorso 23 maggio, ma poi non ebbe luogo a causa dell’eccessivo dilungarsi della trattazione dei procedimenti che il magistrato doveva celebrare, visto il ruolo decisamente sovraccarico, imponendo il rinvio alla data odierna.

Scattata ormai la prescrizione per i reati paesaggistici e ambientali, il processo continua a procedere con estrema lentezza, attraverso una lunga serie di rinvii, verso una conclusione che potrà materializzarsi con la dichiarazione della prescrizione o nell’assoluzione degli imputati, tra cui figurano l’ex sindaco di Casamicciola, Giosi Ferrandino, l’architetto Silvano Arcamone all’epoca responsabile dell’Utc, Donato Carlea, provveditore alle Opere pubbliche della Campania la funzionaria Nicoletta Liviana Buono, e il titolare dell’impresa che effettuò i primi lavori, Domenico Parracino.

Di diversa natura i vari reati contestati, che vanno da quello di abuso edilizio a quello paesistico, dalla distruzione di bellezze naturali ad alcune ipotesi di falso ideologico. Di fatto, il processo ricevette un colpo “mortale” nel dicembre del 2015, quando il giudice Russo, dinanzi al quale si celebrava il dibattimento, fu trasferito ad altro incarico proprio a poche battute dal termine. Il trasferimento del fascicolo al giudice Occhiofino, ha inevitabilmente comportato un allungamento dei tempi che di fatto ha contribuito in modo determinante al maturare della prescrizione. Mentre la difesa di Giosi Ferrandino e Silvano Arcamone punta all’assoluzione, l’avvocato Molinaro formulerà le proprie conclusioni cercando di delineare le responsabilità degli imputati al di là dei profili penali, cioè sotto il profilo delle illegittimità urbanistiche, paesistiche e amministrative.