Le definizioni che si trovano in dottrina giuridica di «abile idiota» e «incauto ottimista» di colui che «si sente bravo e invece provoca una situazione di pericolo e un danno» e «che somma all’ottimismo la sopravvalutazione delle proprie capacità», «convivono benissimo in Schettino, quasi fosse bicefalo, tanto che per lui possiamo coniare il profilo dell’incauto idiota»: lo ha detto il pm Stefano Pizza, citando la dottrina, in udienza stamani, al terzo giorno di requisitoria al processo di Grosseto sul naufragio della Costa Concordia. Questa è l’udienza in cui l’accusa farà le richieste di condanna. Francesco Schettino, al momento, è assente dall’aula. Nel suo intervento il pm Pizza ha attribuito a Schettino l’aggravante della «colpa cosciente» elencando decine di profili di colpa rispetto ai reati di omicidio plurimo colposo, lesioni colpose, naufragio colposo, abbandono di nave, abbandono di incapaci a bordo, mancate comunicazioni alle autorità. «Improvvisare la rotta e con quelle condizioni determina l’aggravante di una mostruosa colpa cosciente», ha detto Pizza. In aula seguono l’udienza il pg di Firenze Tindari Baglione, e il già procuratore di Grosseto, Francesco Verusio.