DI GIACOMO RETAGGIO
Ieri avevo una gran voglia di alici. Lo confesso, a me le alici piacciono in tutti i modi, fritte, “arracanate” con aglio, olio, aceto e menta, col pomodorino ed anche bollite in bianco con olio e limone. Solamente crude non le mangio. Sul banco della pescheria una magnifica cassetta di alici faceva la sua bella figura e mi attirava con tutta la sua carica seduttiva. Le alici erano grosse, lucide, turgide con l’occhio vivo e fresco, sapevano di mare e mi facevano venire l’acquolina in bocca al solo pensiero che tra poco le avrei avute davanti a me nel piatto. Mi richiamavano alla mente quei quadri dei pittori napoletani dell’800 che ritraggono il mercato della Pignascecca con al centro “spaselle” di alici e di pesce vario. Dalla tela sembra emergere l’odore del mare. L’amico che era con me, forse intuendo i miei pensieri e le mie intenzioni, mi fa sottovoce , in un orecchio: “Non le comprare!Sono state trattate con la medicina”. “Come, come? Le alici con la medicina?” Faccio io. “Si, si – aggiunge lui – oggi usano cospargerle di una miscela a base di formalina per mantenerle a lungo turgide e fresche”. Grossa delusione da parte mia. Usciamo fuori e incontriamo un altro amico che mi conferma quanto avevo appreso da poco. “Anzi – mi dice questi – se tu metti in frigorifero due porzioni di alici, una non trattata ed una trattata, ti rendi conto che, dopo due giorni,la prima è diventata floscia, scolorita, praticamente quasi inservibile, la seconda, invece, si è mantenuta fresca e tosta come se fosse venuta allora da mare”. Praticamente, mi è sembrato di capire, questo trattamento a base di formalina serve per fare apparire il pesce sempre fresco congelando i processi naturali di putrefazione. Questo è un’ ottima esca per compratori sprovveduti e pare che vada alla grande nei mercati del pesce, tipo quello di Pozzuoli. Anche perché le alici formalinizzate, per la loro bella presenza,hanno un ottimo appeal presso il grosso pubblico che le preferisce a quelle per così dire naturali, non conoscendo i pericoli che esse comportano. La formalina, difatti, è tossica e cancerogena. Il mio amico continua: “Mi hanno regalato un vasetto di “alici salate” fatto per metà di alici normali ed un’altra meta di queste trattate. Ebbene, ti posso assicurare che le prime si erano “cotte” secondo regola, le seconde erano dure, come se stessero nel sale da pochissimo tempo, praticamente immangiabili”. Mentre il mio amico diceva queste cose la mia mente andava ai tempi in cui frequentavo l’Università ed il professore di Anatomia Patologica recava a lezione dei visceri di cadavere formalinizzati per impedirne la putrefazione. Erano duri, compatti coloriti…come se fossero ancora vivi.D’altra parte la formalina è quella sostanza che si usa per mantenere i morti che non possono essere seppelliti subito per vari motivi: una sorta di mini imbalsamazione. Il risultato dei ricordi universitari e della vista del pesce trattato è stato che io le alici non le ho comprate più. Ma a questo punto, come era solito dire un celebre conduttore televisivo, la domanda sorge spontanea: è legale il trattamento con la formalina delle alici? Morale di sicuro non lo è, ma a me interessa soprattutto l’aspetto legale. Se non è legale, perché le autorità preposte, N.A.S., Guardia Costiera e altri, non intervengono pesantemente per stroncare tale cattiva abitudine? Sono così solerti a multare un povero cristo che ha pescato un tonnetto di peso di poco inferiore al consentito e, poi, sorvolano su un fatto ben più grave? C’è in tutto questo qualcosa che non mi torna. Perché questo silenzio? Sembra quasi un’acquiescenza. Ed un’altra domanda mi si pone: il pesce di paranza, vale a dire merluzzi, cocci, triglie ed altri saporiti tesori dei nostri mari, sono anch’essi sottoposti a tale trattamento formalinico? Spero fortemente di no ma, se si, allora è veramente la fine! Quando sarà, amici miei che mi leggete, che potremo farci una bella “tortiera” di alici come Dio comanda, senza il timore di rimanere intossicati? Speriamo bene…
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