PROCIDA E L’OSPEDALE, LA DENUNCIA CHOC DI CARLO MASSA

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All’epoca erano stranamente passate sotto silenzio, e adesso bisognerà presumibilmente chiedersi come è potuta succedere una cosa del genere. Soprattutto se si considera che le parole pronunciate da un consigliere comunale nella civica assise suonano in maniera sinistra. A parlare, lo scorso 29 dicembre, era un assessore della giunta guidata dal sindaco Dino Ambrosino, e cioè Carlo Massa, che parla di una serie di incredibili inefficienze dell’ospedale Gaetanina Scotto di Perrottolo. Il presidio nel quale, lo scorso 7 gennaio, sarebbe poi morta la piccola Tea Concetta, di appena quattro mesi. Durante la seduta l’esponente politico fa una serie di riflessioni dai contenuti a dir poco devastanti. Noi iniziamo da quelle che riteniamo più significative, tenuto conto che Massa lavora anche in ospedale e dunque è persona degna di essere definita attendibile. “Inoltre  – riferiva nella sede istituzionale – dovremmo pretendere quella famosa direzione sanitaria presente nella struttura, perché quando il gatto non c’è i topi ballano. Non avendo oggi una direzione sanitaria, ed io ne sono testimone, molte volte lo smonto non è continuativo, il medico o l’infermiere lascia l’ospedale mezz’ora, tre quarti d’ora prima senza che arriva il collega, magari si è sentito telefonicamente e dice che si sta imbarcando”. Un atto d’accusa incredibile, clamoroso, che a nostro avviso nemmeno abbisogna di commenti. Non è l’unico, perché di lì a poco Carlo Massa avrebbe aggiunto anche un’altra chicca dai contenuti raccapriccianti: “La degenza nell’ospedale di Procida è quasi sempre vuota, perché il personale sanitario e parasanitario, quindi i miei colleghi, fanno una sorta di terrorismo psicologico nei confronti dei familiari dei pazienti, se si rimane a Procida è pericoloso. Abbiamo la cultura della negazione che bisogna smantellare, dobbiamo fare in modo che l’ospedale risponda in modo chiaro a tutte le criticità dell’isola”.