RIZZOLI, IL CUDAS INSISTE SULLA MESSA IN SICUREZZA

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L’intervento che lo psichiatra Paolo Crepet ha tenuto a Ischia sabato scorso, un evento dal titolo “Il coraggio di ricominciare” promosso dall’Opera Pia Iacono Avellino Conte, ha offerto interessanti spunti di riflessione raccolti da molte associazioni e, in modo particolare, dal Cudas il Comitato per il diritto alla salute presieduto da Gianna Napoleone che, come fatto nell’immediato post terremoto, ha chiesto l’immediata messa in sicurezza dell’Ospedale “Rizzoli”. «Come ci ha ricordato e comunicato il professore Crepet – ha scritto nella nota Gianna Napoleone –  c’è la necessità e la possibilità di ricostruire e/o di rinforzare gli edifici a rischio, utilizzando anche tecnologie e materiali innovativi, in grado di garantire una resistenza degli edifici a rischio adeguata a scosse anche ben più forti di quelle che caratterizzano storicamente gli eventi sismici sulla nostra isola. E tutto ciò può essere fatto – come è accaduto e accade altrove – senza interferire con la normale vita e attività all’interno degli edifici da sistemare. Con il valore aggiunto di costi più che abbordabili e, anzi, inferiori a quelli di tante ristrutturazioni che non raggiungono l’obiettivo primario».

Una richiesta che il Comitato per il diritto alla salute rivolse “con testarda convinzione” al Direttore Generale dell’Asl Na 2Nord e ai sindaci isolani per una seria ed efficace messa in sicurezza del “Rizzoli”. «In quest’ottica, – continua la Napoleone –  torniamo a chiedere che si cominci con il liberare il tetto dalle apparecchiature che lo appesantiscono, moltiplicandone la condizione di fragilità e di rischio in caso di nuovo terremoto. E’ un provvedimento che, preceduto dall’adeguamento delle reti, può essere realizzato in tempi relativamente brevi e attingendo ai fondi per la manutenzione dell’ospedale di cui l’Asl Na2 Nord dovrebbe disporre, tanto più che siamo all’inizio del nuovo anno, dunque con ampia possibilità di programmare questo intervento necessario e improcrastinabile».