di Domenico Savio*
L’amministrazione comunale di Francesco Del Deo è in crisi, appena due anni dopo le elezioni del 2013. Vi ricordate, 7 liste, 14 consiglieri eletti più il sindaco, circa il 75% dei voti validi ottenuti e giovedì sera non sono stati capaci di mantenere il numero legale in consiglio comunale per deliberare le loro scelte amministrative antipopolari. Con una pretesa assurda e illogica volevano e chiedevano che fosse l’opposizione a mantenerlo per consentirgli di deliberare le scelte amministrative antipopolari loro e delle passate amministrazioni comunali. Già da tempo al loro interno sono dilaniati dalla cultura e dalle logiche di gestione clientelare e spartitoria degli incarichi amministrativi.
Hanno dimostrato tutta la loro incapacità di programmare e realizzare lo sviluppo sociale del paese, di organizzare e controllare l’esecuzione dei lavori pubblici, come la sistemazione della condotta pluviale Citara-Calitto, per non rendere drammatica la vita di residenti e turisti, di evitare ulteriori danni economici al popolo di Forio ritardando di ben due anni la definizione della gestione e della massa debitoria de La Colombaia, che – come sta avvenendo e avverrà chissà per quanti decenni ancora per la Pegaso, la Torre Saracena, la gestione a perdere della Marina del Raggio Verde (Porto), i project Financing prima approvati e poi revocati, eccetera – sarà fatta pagare al popolo di Forio attraverso le tasse.
Mentre l’amministrazione confligge al suo interno il paese affonda in uno stato pietoso di abbandono, trascuratezza e arretratezza: sistema viario dissestato e inadeguato; carenze fognarie e pericoli di allagamento in varie parti abitate del territorio; paese tenuto sporco, con la trasferenza dei rifiuti solidi urbani che avviene sulle strade e sulle quali parcheggiano i camion maleodoranti della nettezza urbana; miasmi fognari in diversi luoghi pubblici frequentati da cittadini e turisti; i quartieri ancora baraccati dal terremoto del 1883 vivono in uno stato degrado e abbandono; è allucinante la situazione di incuria, con pericoli igienico-sanitari, in cui versa il Rione Umberto I a Monterone; i problemi legati alla sicurezza sociale, con l’amministrazione che non si decide a trovare i locali adatti per riportare a Forio la Caserma dei Carabinieri; mancanza di pensiline sulle fermate degli autobus; la disoccupazione dilaga, specialmente quella giovanile, eccetera. A fronte di questi problemi irrisolti c’è uno sperpero pauroso di danaro pubblico mediante manifestazioni e contributi vari a destra e manca di evidente sapore clientelare ed elettorale.
L’amministrazione comunale opera ignorando totalmente il contributo di analisi e di proposte che potrebbe venirgli dal coinvolgimento sulle sue scelte dell’intero consiglio comunale, invece per gli amministratori l’opposizione non esiste ai fini decisionali. Vengono in consiglio comunale non per arricchire e migliorare le loro scelte, ma con le decisioni già prese, blindate e definitive da far votare alla propria maggioranza e imporre all’opposizione. La conduzione dei lavori del consiglio comunale avviene con metodo autoritario e dittatoriale verso il gruppo consiliare del P.C.I.M-L., con limitazione del confronto sui singoli argomenti, con minacce continue di togliergli la parola, farla allontanare dall’aula o avvicinare dalla polizia municipale. Un clima pesante di condizionamento che cozza coi principi del confronto e della tolleranza democratica.
I consigli comunali vengono convocati esclusivamente per le esigenze di disamministrazione della maggioranza, abbiamo 96 punti correnti e arretrati all’ordine del giorno del prossimo consiglio comunale, perché il presidente del consiglio, il sindaco e l’intera amministrazione convocano le sedute solo quando gli fa comodo e giammai per esaurire tutti gli argomenti, compreso i tanti proposti dall’opposizione. Se degli argomenti non vengono discussi non è per la lungaggine degli interventi dell’opposizione, ma unicamente perché la maggioranza non convoca spesso il consiglio, eppure si tratta di problemi che attengono alla vita quotidiana dei Foriani.
Che l’amministrazione sia in crisi e che, per tanto, mette in crisi la stessa attività del consiglio è ampiamente dimostrato da quanto è avvenuto negli ultimi mesi. Il consiglio comunale non era stato convocato dal 4 agosto. La maggioranza ha disertato il consiglio del 28 agosto e rinviato quelli del 30 settembre e del 16 ottobre, nonostante quest’ultimo sia stato stabilito dalla conferenza dei capi gruppi l’8 ottobre. Alla riunione di giovedì 22 ottobre mancavano 4 consiglieri della maggioranza, dunque quest’ultima non aveva i numeri per deliberare e chiedeva aiuto alla minoranza. Una intollerabile assurdità, perché se la maggioranza, per le sue divisioni di gestione del potere, non ha più i numeri per deliberare in consiglio deve andarsene a casa e quanto prima lo fa meglio è per il paese, dimettetevi e date ai Foriani, dopo due anni dell’ennesimo malgoverno del paese, la possibilità di ritornare al voto.
Il gruppo consiliare del Partito Comunista Italiano Marxista-Leninista giammai manterrà il numero legale in consiglio per consentire alla maggioranza di governare contro il suo programma elettorale, politico e amministrativo e il solo chiederlo dimostra arroganza e autoritarismo di potere. La politica amministrativa del P.C.I.M-L., ispirata dai bisogni e dalle aspettative di vita e di sviluppo sociale presenti e futuri della classe lavoratrice operaia e intellettiva, è totalmente alternativa a quella borghese, clericale, capitalistica, clientelare ed elettoralistica dell’amministrazione di Francesco Del Deo. Noi in consiglio comunale continueremo a batterci per difendere a ogni costo le nostre prerogative costituzionali, legislative e regolamentari di gruppo consiliare per difendere gli interessi collettivi del popolo di Forio, per sostenere i principi della democrazia proletaria e dell’antifascismo militante e per costruire una vera e ugualitaria alternativa economica e sociale per la nostra comunità.
Su questo terreno, di democrazia proletaria, di emancipazione e di progresso, siamo pronti a collaborare, a partire dalla riconvocazione del consiglio comunale per lunedì 26 ottobre alle ore 17.00, con tutte le forze consiliari e sociali democratiche, progressiste e antifasciste per risollevare il Comune di Forio dalla catastrofe debitoria e dalla paurosa arretratezza sociale in cui è stata scaraventata dalle amministrazioni democristiane, di centrodestra e centrosinistra. Foriani partecipate alle sedute del consiglio comunale, costruiamo assieme un potere amministrativo alternativo per una nuova Forio.
Forio, 23 ottobre 2015.
* Segretario generale del P.C.I.M-L. e Consigliere comunale di Forio