SCARICHI TERMALI NEL PORTO, ALBERGHI AL SETACCIO PER TROVARE IL COLPEVOLE

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IMG-20150107-WA0004DI GAETANO FERRANDINO

ISCHIA – Era impossibile rimanere inermi dinanzi ai fatti che erano accaduti sul porto d’Ischia, che erano stati denunciati tra gli altri con forza dall’associazione ambientalista Kronos Noa ed avevano portato anche all’apertura di una indagine da parte degli uomini della Guardia Costiera di Ischia, guidati dal t.v. Raffaele Muscariello. Lo scarico di acque termali proprio nel porto, in un luogo la cui vista è di fatto accessibile a chiunque, è stato come un “pugno” ricevuto in pieno volto anche dal Comune di Ischia che così nella giornata di ieri si è messo subito all’opera per avviare un’ulteriore attività investigativa per provare a risalire ai responsabili di uno scempio vergognoso ed ingiustificabile.

A smuovere le acque (e ci perdonerete il certo non simpatico gioco di parole) è stato il dirigente dell’area tecnica arch. Silvano Arcamone, che ha indirizzato una nota al comandante della polizia municipale Giovan Giuseppe Pugliese, al liquidatore dell’Energia Verde Idrica, Pierluca Ghirelli, e per conoscenza al sindaco d’Ischia Giosi Ferrandino. Perentorio l’oggetto: “Richiesta urgente di accertamento presso tutte le strutture alberghiere di via Alfredo De Luca e di via delle Terme, per la verifica di eventuali immissioni di acque termali non autorizzate nelle condotte della pubblica fognatura”.Insomma, parte il monitoraggio, la caccia al colpevole.

Nel testo Arcamone scrive che “a seguito dei gravissimi fatti denunciati dall’associazione ambientalista Kronos Noa accaduti nella mattinata dell’8 gennaio 2015 nel porto di Ischia, con lo sfociare di acque termali dalle condotte della pubblica fognatura, fatti ampiamente riportati anche sui social network e sulla stampa, si chiede con la massima urgenza al comandante della polizia municipale e congiuntamente alla Evi spa di accertare e verificare le modalità di smaltimento delle acque termali delle strutture alberghiere e termali presenti nelle prossimità del porto e segnatamente site in via Alfredo de Luca e in via delle Terme, ciò al fine di verificare se vi siano eventuali immissioni autorizzate. Con la presente si chiede alla società EVI spa di voler mettere cortesemente a disposizione la competenza e la conoscenza dei propri tecnici. In attesa di urgente riscontro alla presente si porgono distinti saluti”. Insomma, una nota decisamente perentoria, quella firmata da Silvano Arcamone, che lascia intendere come l’ente locale di via Iasolino voglia fare assolutamente chiarezza dinanzi ad un episodio che peraltro – ironia della sorte – dal palazzo municipale era chiaramente visibile. La speranza è che si arrivi all’individuazione dei responsabili, in maniera tale da poterli perseguire come meritano ma anche di esporli al pubblico ludibrio. In un momento in cui già stiamo messi tutt’altro che bene, col turismo, ci mancano solo questi gesti di inciviltà e – va sottolineato, se qualcuno lo ignora – che sfociano anche nell’illegalità, come confermano gli episodi accaduti quest’estate a Forio. L’impressione è che per qualcuno potrebbe profilarsi all’orizzonte una pessima figura, oltre che una punizione esemplare.