SIRABELLA CONTRO GIOSI & CO: MARINA DI CASAMICCIOLA? NESSUNA MALAGESTIO, SOLO CALUNNIE

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Il liquidatore di Marina di Casamicciola, Gelsomino Sirabella, ha protocollato una nota durissima indirizzata al sindaco di Casamicciola Giosi Ferrandino, ai consiglieri comunali di Casamicciola Terme ed al liquidatore della società partecipata Stani D’Orta respingendo al mittente le accuse di malagestio dell’azienda. Ecco il testo integrale dove non mancano certo le accuse:


«Ritiene doveroso, per una corretta e dovuta informazione esporre di

con une sintetica relazione, lo stato di salute economico-finanziario delta società alla data delle proprie dimissioni- scrive Gelsomino Sirabella prima di lanciarsi nella premessa di una struttura societaria consegnatagli 8 anni fa, all’indomani della caduta del Governo di Arnaldo Ferrandino, in condizioni economiche disastrose. Sì premette che la Società, alla data del marzo 2015, data in cui lo scrivente è stato nominatoliquidatore, versava in uno stato di deficit economico finanziario. Le perdite pregresse sul bilancioammontavano a circa 1.800.000 euro, con i dipendenti che vantavano di 9 mensilità di stipendiarretrati oltre ad une tredicesima e una quattordicesima, con imposte, tasse e contributi non versatiche avevano determinato pignoramenti dei conti correnti bancari da parte di Equitalia, all’epoca agente della riscossione». Poi il passaggio dell’avvocato Sirabella sul Governo Castagna, finito oggi sotto accusa per i fatti delle partecipate e la scelta di avviare il Piano di Risanamento di Marina. Successivamente, condividendo la volontà dell’amministrazione comunale e con l’ausilio di professionisti, si è richiesto ed ottenuto, con non poca fatica, di intraprendere le strade dei risanamento economico-finanziario della società, al fine di salvaguardare in primis i posti di lavoro (15 unità lavorative occupate), nella convinzione che la società potesse in futuro fuoriuscire della liquidazione e gestire porto ed eliporto che rappresentavano e tutt’ora rappresentano, senz’altro, un volano economico e sociale per l’intera comunità casamicciolese, evitando soprattutto un danno a carico delle casse comunali. Il tutto è stato possibile attraverso il piano di risanamento omologato dal tribunale di Napoli, previo affidamento alla società della gestione diretta dei servizi per generare quelle economie sufficienti, onde poter ammortizzare il pagamento delle rate di transazione con Inps, Agenzia delle entrate ed Inail. Tale accordo prevedeva la necessità di comprimere taluni oneri di bilancio ed infatti venivano trasformati, col consenso dei dipendenti del porto, i relativi contratti da full time a part time 70% da mantenere almeno per tutto il periodo della transazione. Ovvero 5 anni con l’inps e 10 anni con l’agenzia delle entrate. La Società attraverso attraverso la gestione diretta dei servizi ha quindi, dal 2019 al 2023 (30/6) abbassato il proprio deficit (perdite pregresse ridotte a circa 1 100.000€ alla data del 30 giugno 2023) pagato regolarmente le rate delle transazioni, pagato il corrente e soprattutto ridotto l’arretrato stipendi coni dipendenti che è passato dai 9 mesi ad un solo mese. Mi preme sottolineare che se qualche debito di periodo, talvolta non è stato pagato (qualche mensilità di iva soprattutto) le stessa debitoria risulta regolarmente iscritta a bilancio con un cash flowcomunque sufficiente a garantire il pagamento dei debiti- poi il passaggio sulle approvazioni del socio maggioritario ai documenti contabili- i bilanci (almeno fino al bilancio 2021) sono stati sempre approvati dal socio e redatti concorrettezza, trasparenza e con la prospettiva della continuità aziendale come previsto dalla normativa. Non esistono si 30/6/2023 costi conosciuti e non iscritti nella contabilità sociale!!!Per quanto attiene al credito verso la ex Equitalia di circa 85.000 euro iscritto in bilancio. Trattasi di un credito già risalente al bilancio 2014 che, verosimilmente, andava considerato a deconto della debitoria verso l’Agenzia della Riscossione (non quantificabile nel 2014) ma che per scelta del consulente dell’epoca, evidentemente, fu iscritto tra i crediti. Non sì era optato ancora di accantonare una svalutazione perché la transazione con l’Agenzia della Riscossione era ancora in corso e quindi poteva eventualmente essere oggetto di una ricognizione più puntuale della debitoria ancora da pagare». La società al 30 giugno u.s. certamente aveva intrapreso una gestione virtuosa e che già fra un anno avrebbe azzerato ta transazione Inps recuperando liquidità su base annua di circa 120.000 euro, oltre che azzerato, giù da quest’anno, la debitoria pregressa inali attraverso la rottamazione ter. La differenza al 30/6 u.s. tra debiti e crediti carico della società risultava essere inferiore a 900.000 euro. (1.800.000 €. circa di debiti, e circa 950.000€. di crediti).Sì, ritiene pertanto, che con una gestione parsimoniosa, attenta e virtuosa ancora per pochi anni fa società certamente sarebbe ritornata in bonis, e questo lo sì poteva fare anche nelle more di un ritorno al comune della gestione dai servizi (come ha scelto di fare la presente amministrazione) sempre che, nel canone da corrispondere alla partecipata, fosse previsto anche ll pagamento delle transazioni in corso per salvaguardare il piano di risanamento come sopra illustrato.

Certo che la fretta di trasformare i contratti dei dipendenti del porto a tempo pieno già da quest’anno (da parte della nuova gestione) poteva essere,  a parere delloscriventealmeno rimandata, soprattutto se poi questa incide e non poco sul bilancio della scoietà(circa 100.000 euro in più annui) e sopratutto sepoi si dovesse rischiare di destabilizzare il piano di risanamento. Infine, concludo sottolineando che forse qualcuno dirà, ma di sicuro lo ha già detto, che si poteva e doveva fare meglio. Forse è vero, ma bisogna nel contempo dire che forse si poteva anche far peggio. Come ha fatto qualcuno in precedenza!!- l’attacco ad Arnaldo Ferrandino, ideatore del metodo Ghirelli che ha diretto la società fin qui e padre dell’attuale assessore al bilancio e ai conti pubblici come quelli delle società partecipate è diretto- Con una situazione economico patrimoniale a dir poco disastrosa nel 2014, si è data priorità al pagamento della transazione, al pagamento dei dipendenti, dei fornitori correnti e alle tasse e contributi correnti, insomma a salvare la società. Non dimenticando neanche che la società si è accollata pure il pagamento delle liti con i dipendenti nel 2015, il che ha comportato un esborso economico notevole circa 200.000 € con parte delle cause poi vinte.Vedasi credito a bilancio per circa 100.000€. Ho ritenuto doveroso puntualizzare quanto sopra, in questo periodo nel quale molti forse non hanno colto l’importanza di un tale lavoro portato avanti per oltre otto anni da parte dello scrivente e che, invece, non oso, pensare per “strumentalizzare”, mirano a travisare l’unica verità di una gestione tesa alla salvaguardia del personale, al ritorno in bonis della società che in prospettiva avrebbe potuto generare economie per il Comune di casamicciola Terme unico proprietario della stessa. Resto a disposizione dell’amministrazione per ulteriori eventuali chiarimenti con la speranza, che quanto da me esposto sia assimilato da chi, poco opportunamente e sicuramente in malafede, continua a diffondere notizie e commenti poco benevoli nei miei confronti»