SMARTWORKING E IBRIDO, COME CAMBIA IL LAVORO: DIBATTITO AL PREMIO ISCHIA

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La seconda giornata del Premio Ischia ha dato ampio spazio al dibattito: “Il lavoro ibrido, le trasformazioni dei luoghi di lavoro dopo la pandemia”.

Hanno partcipato:
Pasquale Tridico – Presidente INPS,
Matteo Radice – ManagingDirector
e Partner Boston Consulting Group (BCG),
Fernando Vacarini – Direttore Changes& Responsabile Media Relations, Corporate Reputation e Digital Pr Gruppo Unipol, a moderare i lavori,Agnese Pini, direttrice de “La Nazione”.

Agnese Pini ha aperto i lavori mettendo partendo dal tema dell’incontro: “ La pandemia ha inciso in maniera fortissima sul mondo del lavoro  e lo smartworkingparola fino ad un anno fa poco usata e ha sconvolto il mondo del lavoro, con una trasformazione dirompente sul nostro vivere”

Pasquale Tridico – Presidente INPS ha ricordato cosa è accaduto all’interno dell’Istituto nazionale della previdenza sociale: “lo sforzo da affrontare è stato enorme alle 42 milioni di persone che usufruiscono di prestazioni erogate dall’Inps (maternità, pensioni, assegni d’invalidità) si sono aggiunte le 15 milioni di prestazioni che il Governo ha messo in campo e che l’Inos ha gestito durante la pandemia in smartworking. Siamo riusciti a fare questo perché l’azienda Inps è capace, oggi, di controllare le performance realizzate, remunerando la produttività ed avendo già nel 2019 sottoscritto un accordo sullo smartworking.”

Per Matteo Radice – ManagingDirector
e Partner Boston Consulting Group (BCG): “E’ necessario organizzare tutto un sistema di performance processi e procedure che vanno calati nello smartworkingcosì che i dipendenti abbiano obiettivi da perseguire.

Come Boston Consulting Group abbiamo fatto uno studio su complessità e lavoro ed è emeso che reagiamo alla complessità con la complessità, ilcovidnon  ci ha dato tempo di complicare organizzazione del lavoro”

Fernando Vacarini – Direttore Changes& Responsabile Media Relations, Corporate Reputation e Digital Pr Gruppo Unipol

Ha in premessa chiarito che “Parliamo di smartworking ma sostanzialmente è stato homeworking. Quello che dobbiamo progettare ora è uno strumento che debba valutare con attenzione un mix tra presenza in azienda e lavoro da remoto, la presenza in azienda in determinati contesti e funzionale allo sviluppo di nuove idee

“In uno smartworking di nuova generazione c è un cambiamento da affrontare, un organizzazione non più articolata, ad esempio, sui 2 giorni in presenza su 5 ma calarlo su produzione e regolazione uffici. Questo è il futuro del lavoro da remoto”