STOP AI PIGNORAMENTI A ISCHIA, ILLEGITTIMA LA RISCOSSIONE AVVIATA DAL COMUNE

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L’accoglimento dell’opposizione al pignoramento dell’Hotel Conte di Ischia, voluto dal Comune di Ischia, e che ha visto uscire vincitore l’avvocato Vito Mazzella,  può rappresentare una sorta di “precedente” che certo non prometterebbe nulla di buono non soltanto per l’ente locale di via Iasolino. Anche perché, e il particolare è tutt’altro che trascurabile, nel pignoramento in questione è intervenuta anche Agenzia Entrate Riscossioni (Equitalia, per intederci), per cui il pignoramento medesimo non è che ammontasse a qualche spicciolo, ma addirittura ad alcuni milioni di euro.

Al netto di queste osservazioni, come detto, la procedura di recupero avviata dal Comune di Ischia è stata ritenuta illegittima per cui il giudice ha accolto l’opposizione: di fatto nel provvedimento si indica la sospensione dell’esecuzione, in quanto vi è termine per introdurre l’azione di merito, tuttavia la sospensione dell’esecuzione vale sostanzialmente l’interruzione della stessa e all’atto pratico è un provvedimento che va a definire il giudizio con la possibilità di introdurne un altro entro il termine che ovviamente sarà indicato dal magistrato.

Chi non nasconde la sua soddisfazione e con le proprie parole aiuta anche a fare chiarezza sull’importanza e le ripercussioni di questo atto giudiziario è l’avvocato Vito Mazzella: «Le notizie che arrivano dal Tribunale di Napoli – spiega il professionista – sono assolutamente positive, il giudice dell’esecuzione ha adottato un provvedimento che rappresenta una autentica e significativa svolta non soltanto per il mio assistito ma per tutti i cittadini e le imprese ischitane che vengono costantemente oppresse dalle pretese esattoriali illegittimamente azionate dal Comune di Ischia». L’avvocato scende ancor più nei dettagli: «Il provvedimento del giudice dell’esecuzione ha una portata che va ben oltre il singolo processo, in quanto il magistrato  ha giudicato illegittima la procedura di riscossione avviata in proprio dal Comune. Infatti il Comune di Ischia, invece di procedere al recupero dei crediti esattoriali affidandoli alla  riscossione a mezzo dell’Agente alla riscossione, ha provveduto a riscuotere in proprio le pretese esattoriali in danno dei cittadini, affidando incarichi ai propri legali e non poteva farlo come sostenuto dal sottoscritto, nell’atto di opposizione al pignoramento immobiliare». Dunque i veri problemi per l’ente pubblico sarebbe l’errore nella procedura seguita, che inevitabilmente sarà ritenuto tale anche in tutti gli altri casi analoghi. Il risultato? Fin troppo scontato: persone fisiche e giuridiche potranno tirare un sospiro di sollievo, dalle parti del municipio certamente non avranno un solo motivo valido per sorridere.

L’avvocato Mazzella continua spiegando ancora come «il giudice partenopeo ha di fatto censurato e posto fine alla cosiddetta procedura di “riscossione allegra” (ovvero quella promossa direttamente dal Comune), che è stata riconosciuta palesemente illegittima. Ne deriva, ed è fin troppo banale comprenderlo, come tutti i cittadini che sono stati sottoposti a questo procedimento avranno il diritto di opporsi e far valere quelli che sono i vizi riconosciuti dal giudice nell’ambito della procedura fiscale comunale. Anche se a questo punto sarebbe auspicabile che il Comune proceda all’annullamento di tutti gli atti esecutivi in corso evitando azioni analoghe in futuro, non soltanto a salvaguardia dei diritti di cittadini e imprese ma anche delle proprie casse comunali…».

Ciò significa che tutti i cittadini ischitani che sono sottoposti a “riscossione allegra”, avranno il diritto di opporsi e far valere i vizi della procedura fiscale comunale. Si auspica che il Comune proceda all’annullamento di tutti gli atti esecutivi in corso e di evitare future azioni similari, per il bene  delle casse comunali e per il bene di tutti cittadini ed imprese ischitane.