"UN FARAONE ALLE TERME": SULL'ISOLA D'ISCHIA SBARCANO I SARCOFAGI

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foto principaleISCHIA – Cresce l’attesa per l’arrivo dei sarcofagi del secondo nascondiglio di Deir El – Bahari Bab el gasus, che da Bruxelles saranno restaurati qui a Ischia grazie all’Istituto Europeo del Restauro, un polo di eccellenza per il settore che opera nel campo della formazione, ricerca e specializzazione professionale. Con sede a Ischia, precisamente al Castello Aragonese, l’istituto Europeo del Restauro entra in collaborazione  con i Musées Royaux d’Art et d’Histoire di Bruxelles, una delle realtà museali più rilevanti in ambito internazionale, e intende rispondere al grande bisogno d’arte di una società moderna e culturalmente cresciuta. Il 18 ottobre al Castello Aragonese, a partire dalle 10:30 del mattino sarà presentato l’evento dalla restauratrice Isabella Rosati coordinatrice del progetto Musées Royaux d’Art et d’Histoire di Bruxelles. Interverranno il prof. Dott. Eric Gubel direttore generale Musées Royaux d’Art et d’Histoire di Bruxelles e il dott. Luc Delvaux curatore della Collezioni dinastica e Egitto Greco – Romana. Saranno inoltre presenti l’ambasciatore del Belgio in Italia il dott. Mertens de Wilmars Vincent, il direttore dell’Accademia Belgica di Roma dott. Wouter Bracke, il vescovo di Ischia Mons. Pietro Lagnese e i rappresentati dell’Amministrazione pubblica. «Il motivo – ha dichiarato il presidente dell’Istituto Europeo del Restauro Teodoro Auricchio – per cui ho voluto decentrare la manifestazione è stato proprio per fare qualcosa per Ischia. Dovevamo farlo a Bruxelles ma facendolo qui sull’isola è un’opportunità per tutti per vedere così da vicino questi sarcofagi. Inoltre stiamo realizzando un modulo laboratoriale espositivo altamente tecnologico che proporrà agli avventori un modo diverso di conoscere i sarcofagi». Per un anno dunque i restauratori lavoreranno su due dei cinque sarcofagi qui sull’isola d’Ischia. É stato nel 1984 che i Musées Royaux d’Art ed d’Histoire entrarono in possesso di un numero impressionante di sarcofagi “tavole per mummie” e di una notevole quantità di altri oggetti provenienti da questo straordinario sito, un’immensa tomba collettiva rinvenuta nel 1981. Questa, situata a nord del tempio di Hatshesput a Deir el – Bahari, conteneva i sarcofagi dei membri appartenenti al Capo Sacerdotale di Amon della XXI dinastia e delle loro famiglie. Furono scoperti in totale non meno di 153 sarcofagi composti per lo più da doppie bare, da “tavole per mummie” che ricoprivano il corpo del defunto e da un numero incalcolabile di suppellettili funerarie, statue di Osiride, ushabti, steli lignee e altri oggetti. Purtroppo, ben presto, questa scoperta rilevante si trasformò in una vera e propria catastrofe archeologica: infatti, in soli pochi giorni la tomba fu completamente svuotata senza nessuna mappatura documentata, rendendo tutt’oggi il lavoro di analisi e comprensione particolarmente arduo. Dovendo affrontare un imponente arrivo di oggetti, il Museo Egizio del Cairo, tramite il governo egiziano del Chedivè, decise di offrire un insieme di bare di Deir el – Bahari a diversi Stati, tra i quali il Belgio. I sarcofagi furono provvisoriamente numerati al Museo del Cairo e quindi spediti. Questi oggetti di straordinario valore storico fanno tutt’ora parte di una rete internazionale che si occupa di studiare il Nascondiglio di Deir El – Bahari nel quale si iscrive il progetto di restauro dei sarcofagi condotto in collaborazione con l’Istituto Europeo del Restauro di Ischia.