Un vile e infame atto di vandalismo. Difficile definire altrimenti quanto è stato perpetrato nella centralissima Ischia Ponte, proprio sotto allo splendido Castello Aragonese, a danno di una delle barche allegoriche che ha partecipato alla recente edizione della Festa a Mare agli Scogli di Sant’Anna. Un atto vandalico, perché di questo dobbiamo ritenere che si tratti, perpetrato dai soliti ignoti (e mai come nella circostanza idioti) che hanno deciso in pochi minuti di distruggere il lavoro che con tanta passione e sacrifici un gruppo di giovani aveva impiegato per partecipare all’evento per eccellenza dell’estate ischitana.
Vittime i ragazzi dell’associazione Pro Perrone e tutti coloro che avevano contribuito ad allestire l’imbarcazione che è giunta quarta lo scorso 26 luglio al termine della canonica sfilata ed intitolata “Mozart alla corte di Pulcinella”. Quanto accaduto è venuto alla luce nella mattinata di ieri. La barca è stata trainata dalle acque della Baia di Cartaromana fino al porto di Casamicciola, probabilmente per essere mostrata nei giorni a venire alla popolazione residente e ai turisti nel corso di una abituale festa che ormai si ripete con puntuale cadenza negli ultimi giorni. Quando però i responsabili, una volta che la zattera è giunta a destinazione, sono saliti a bordo per rendersi conto delle condizioni della stessa, hanno scoperto un vero e proprio inferno.
Qualcuno si era introdotto a bordo della stessa, nei giorni precedenti e presumibilmente nelle ore notturne, devastando la creazione ed addirittura lasciando escrementi e altri rifiuti. Un gesto vile che purtroppo oltre a suscitare la delusione dei costruttori ha fatto venire a galla anche la loro rabbia. Il Comune d’Ischia, organizzatore dell’evento, è stato subito messo al corrente ma non ha potuto che manifestare solidarietà: impensabile che la guardiania notturna dovesse proseguire oltre la serata del 26 luglio. Resta da stabilire solo quando potrebbe essere stato portato a compimento l’atto vandalico, anche se alla fine poco importa. E la speranza, magari, è che qualche telecamera del vicino castello possa aver ripreso i delinquenti all’opera.
