Anche l’Azienda Sanitaria Locale ha preso atto del Decreto con cui il Tribunale Amministrativo regionale ha scongiurato la chiusura di Villa Joseph. Come si ricorderà, la storica struttura residenziale che offre assistenza agli anziani era stata sottoposta a un’ispezione dei Carabinieri del Nas di Napoli, in seguito alla quale l’ufficio di Piano di Ischia aveva emanato un provvedimento di chiusura. Ma la decisione del Tar una decina di giorni fa aveva provvisoriamente bloccato tale esito.
Il collegio giudicante della sesta sezione del Tar aveva ritenuto “di accogliere l’istanza di misure monocratiche cautelari con la precisazione tuttavia che, ove dovesse sopravvenire, prima della trattazione collegiale, un diniego esplicito sulla pendente domanda di autorizzazione sanitaria, la presente misura monocratica dovrà intendersi automaticamente decaduta dalla data di conoscenza – da parte della struttura ricorrente – di tale negativo riscontro istruttorio”. Per la cronaca la camera di consiglio è stata fissata al 3 ottobre, ma adesso la nota dell’Asl fa tirare un ulteriore sospiro di sollievo. Il documento, che segue la comunicazione Scia del Comune di Casamicciola, protocollata il 24 agosto e poi trasmessa il 30 agosto, comunica al sindaco che “si è constatato che con Decreto del Tar Regionale della Campania n. 03531/2018, pubblicato il 18 settembre 2018, è venuto meno l’ordine di cessazione dell’attività di casa albergo per anziani e del prescritto parere di idoneità igienico sanitaria, richiesto nell’ordinanza dell’Ambito Sociale n.13”. In attesa dell’udienza di mercoledì, sembra dunque aver preso una direzione decisamente positiva la vicenda deflagrata improvvisamente quest’estate.
Il nodo principale era costituito dalla mancanza della prescritta autorizzazione al funzionamento che, secondo gli inquirenti, non sarebbe mai stata richiesta dalla società Villa Joseph srl a partire dal luglio 2013. Come si ricorderà, Nando Scarpa, l’amministratore di Villa Joseph, si disse sicuro di poter esibire tutti i certificati necessari per ottenere il rinnovo dell’autorizzazione, come poi è avvenuto. Il malinteso “burocratico” nato sulla triangolazione tra la struttura, il Comune di Casamicciola e l’Ambito, rischiava di costare molto caro, in quanto i controlli dei Nas non si erano limitati al riscontro dell’assenza della formale autorizzazione (in luogo di quella provvisoria ottenuta dal 2012), ma si estesero all’intera struttura. Tuttavia adesso anche l’Asl ha comunicato all’ente del Capricho la presa d’atto di quanto emerso in sede di giustizia amministrativa. Non resta che attendere, a partire dall’udienza del 3 ottobre, che tutti i tasselli documentali vadano al loro posto per garantire la serena continuazione della meritoria opera che da quarant’anni viene esercitata dalla struttura casamicciolese anche nota come “Don Orione”.